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In Fondazione “Scatti e accordi” per la Notte dei Musei: le foto di Cravedi e musica degli anni Settanta

Nel cortile di Palazzo Rota Pisaroni si esibirà il Tiziano Chiappelli Trio in combinazione con l’apertura straordinaria, dalle 19 alle 24, della mostra Piacenza città che cambia

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Sarà una serata di musica e ricordi quella proposta presso Palazzo Rota Pisaroni, la sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Santa Eufemia 13, che aderisce anche quest’anno alla Notte europea dei Musei proponendo l’iniziativa “Scatti e Accordi”, con la riapertura straordinaria, a ingresso gratuito, della mostra Piacenza, la città che cambia. Luoghi e volti della realtà urbana, con le fotografie di Prospero Cravedi realizzate tra gli anni 60 e gli anni 90 del Novecento, accompagnata da un concerto a tema del Tiziano Chiappelli Trio, che si terrà nel cortile di Palazzo Rota Pisaroni dove nel corso della serata saranno anche proiettate fotografie inedite dell’amato fotografo piacentino.

IL CONCERTO

Il concerto avrà inizio alle ore 21.30, a cura del Piacenza Jazz Club, che porta il fisarmonicista di livello internazionale Tiziano Chiappelli in trio con Erminio Cella, alle tastiere, e Marcello Ferrari al basso elettrico. Il repertorio musicale, ispirato alle fotografie in mostra, sarà in bianco e nero, con brani mutuati soprattutto dai mitici anni 70, ma colorato per varietà e dinamismo. La scaletta spazierà dal jazz, al tango, dalla musica classica a quella popolare, con il proposito di divertire e coinvolgere il pubblico che si raccoglierà nel suggestivo cortile del settecentesco Palazzo nobiliare della Fondazione, fatto costruire da Giuseppe Rota e reso celebre nell’Ottocento, come ‘salotto buono’ della città, dalla cantante Rosmunda Benedetta Pisaroni.

LA MOSTRA

La mostra Piacenza, la città che cambia, curata da Paolo Barbaro si era chiusa al pubblico il 30 marzo scorso registrando oltre 4mila visitatori e, non essendo stata ancora disallestita, riapre per una sera offrendo un’ultima possibilità per vedere, o rivedere, le oltre 150 fotografie che la compongono, oltre a una selezione di scatti inediti che saranno proiettati nel cortile della Fondazione.

Nel suo insieme l’esposizione, allestita da StudioETre, restituisce un ritratto della città attraverso il racconto dell’evoluzione delle sue architetture, del paesaggio urbano e della comunità che li ha vissuti nel tempo. Perché nell’opera di Cravedi – come ricorda il curatore nel catalogo realizzato da Cravedi Produzioni Immagini – gli edifici non sono mai oggetti isolati dal contesto, come praticato da tanta fotografia specializzata, ma pienamente integrati a esso. Le immagini sembrano nutrirsi dei volti, dei comportamenti, delle storie delle figure ritratte, sempre con grande empatia, e ogni luogo rappresentato acquisisce così la sua dimensione storica.

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