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La marcia di 50 ragazzi piacentini verso il Mare Ligure

Sono circa una cinquantina i ragazzi di Piacenza che, in questi giorni, stanno partecipando alla quarantunesima edizione della “Marcia al Mare”.

Si tratta di un’avventurosa vacanza itinerante fra le montagne piacentine e quelle liguri.

Partita sabato scorso dal Passo del Cerro (in Alta Valnure) raggiungerà Lavagna sabato, per concludersi a Levanto domenica 14 luglio.

Ideata da Marco Maramotti (fondatore dell’Otp Gea) è portata avanti dal figlio Dario oltre che da tanti altri organizzatori giovani, giovanissimi ed attempati che si prendono cura di ragazzi di età compresa fra gli otto ed i diciassette anni.

I giovani marciatori si caricano in spalla zaini con un peso fra gli 8 ed i 9,5 chili e si muovono lungo i sentieri dei nostri Appennini attraverso un percorso che, ogni anno, gli organizzatori verificano in anticipo per trovare le postazioni ideali dove fermarsi, cenare e pernottare.

In alcuni casi si montano le tende. In altri si dorme in rifugi come quello della Dogana Gaep od il Sacchi. Spesso ad ospitare il gruppo sono semplici persone come la signora Dina che a Grondone Chiesa taglia l’erba dei suoi campi per far spazio alle tende ed apre le porte dell’ex Osteria (un tempo gestita dai suoi genitori) permettendo ai ragazzi di cucinarsi la cena e consumarla nella vecchia sala ancora attrezzata con tavoli e le sedie.

Qualche volta la pioggia ci mette lo zampino, come è successo oggi sul monte Bue con un abbondante acquazzone che ha infradiciato i marciatori. Anni di esperienza hanno però messo a punto un preciso “protocollo” che prevede esattamente cosa portare con sé e, ad esempio, come proteggere dalla pioggia gli zaini (che non sono mai impermeabili) grazie a semplici sacchi della spazzatura.

Gli zaini sono da 70/80 litri ed ospitano l’indispensabile per affrontare i nove giorni del percorso, nulla di più. Ci si lava con il sapone di Marsiglia che oltre ad essere naturale e biodegradabile va bene anche per pulire i vestiti.

Domani la marcia raggiungerà il passo del Bocco mentre giovedì farà rotta verso la miniera di Gambatesa, la più grande miniera di ferro e manganese d’Europa aperta nel 1876 e rimasta attiva fino al 2011.

I ragazzi saliranno sul trenino un tempo usato dai minatori e visiteranno la struttura sotterranea dove lavoravano 15 estrattori uomini e 25 donne (che si occupavano separare il materiale buono da quello di scarto).

L’ultimo tratto prevede la discesa fino al mare per raggiungere la meta finale (con un breve spostamento in treno) cioè Levanto dove i cinquanta piacentini saranno ospitati dal Comune nel giardino della Scuola Media.

Un’avventura faticosa, immersi nella bellissima natura delle nostre montagne dove gli smartphone servono a poco (vista la scarsa possibilità di ricaricarli e la copertura precaria in molte tappe).

Un’occasione per mettersi alla prova, lontani dai genitori e per creare o cementare amicizie. Tanto è vero che molti ragazzi si ammalano di “mal di marcia” ed anno dopo anno ripetono l’avventura.

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