Si terrà domani (martedì 14 maggio alle ore 21.00) presso laFeltrinelli di via Cavour 1 a Piacenza la presentazione del nuovo libro di Claudio Pelizzeni “Il silenzio dei miei passi” (Sperling & Kupfer). Sarà presente l’autore che dialogherà con il giornalista Giorgio Lambri.
Claudio Pelizzeni, dopo aver attraversato il mondo senza aerei, è diventato uno dei più noti travel blogger italiani; il Cammino di Santiago, percorso in silenzio, ha rappresentato un ritorno all’essenza stessa del viaggio. E’ stato un disconnettersi dal mondo virtuale, per tornare ad ascoltare se stesso, il suo corpo e i suoi pensieri. senza parlare, per aprirsi agli altri: pronto ad accogliere le storie di chi avrebbe incontrato lungo la strada.
L’autore Claudio Pellizzeni
Claudio Pellizzeni, nato nel 1981 a Codogno, è cresciuto a Piacenza. Laureatosi alla Bocconi, ha lavorato per quasi dieci anni in vari istituti creditizi a Milano prima di licenziarsi per fare il giro del mondo senza aerei. Durante il viaggio, ha lanciato il blog Trip Therapy e i suoi video sono diventati virali sul web. Al suo ritorno ha pubblicato il racconto di quell’avventura: L’orizzonte, ogni giorno, un po’ più in là, che ha riscosso subito un grande successo ed è oggi uno dei libri più amati nella narrativa di viaggio. Da allora, viaggiare è per Claudio non solo una passione, ma la vita stessa.
FB/IG @triptherapy
YouTube / Claudio Trip Therapy
La trama de “ll silenzio dei miei passi”
«Sono un pellegrino sul Cammino di Santiago di Compostela. Ho scelto di percorrerlo facendo voto di silenzio: pertanto tu parlami, ma io potrò comunicare con te solo scrivendo.»
Con questo biglietto, scritto in cinque lingue, Claudio Pelizzeni ha percorso a piedi gli oltre duemila chilometri che separano Bobbio, nell’Appennino piacentino, da Santiago di Compostela.
Tantissime sono le persone che ogni anno intraprendono “il Cammino”, il viaggio per eccellenza: c’è chi lo fa come pellegrinaggio della fede e chi lo affronta in chiave laica, come tappa simbolica di un percorso personale o, più semplicemente, come esperienza immancabile nel curriculum di un viaggiatore che si rispetti. Per Claudio ha significato riscoprire «gli incontri, le persone, la vita, quella vera. Camminare lento, secondo le stagioni e il ritmo del sole». Perché se è vero che il viaggio è metafora della vita, nel Cammino la vita ritrova la sua essenza: affrontare la solitudine e condividere col prossimo; accettare la sofferenza del corpo ed emozionarti per le cose più semplici; metterti in dubbio e credere in te stesso, cadere e rialzarti mille volte, pur di raggiungere quella meta, quel sogno che ti guida come un faro.