Tassare i bagni pubblici non è una novità dei giorni nostri, se è vero che – stando alla narrazione di Svetonio – l’imperatore romano Vespasiano, in carica fra tra il 69 e il 79 d.C., proprio per giustificare la gabella da lui imposta pronunciò la celebre frase “pecunia non olet” e legò indissolubilmente il suo nome non a gesta eroiche ma ai gabinetti dell’Urbe.
Il “gettone per la pipì” approda ora a Piacenza dopo la scelta “quasi bipartisan” del consiglio comunale di Piacenza che lo scorso novembre ha deliberato (con i voti favorevoli della maggioranza e della civica Barbieri-Liberi ma con quelli contrari di Fratelli d’Italia e Lega) l’introduzione di un pagamento di 50 centesimi per accedere ai bagni pubblici i piazza Cavalli, riaperti lo scorso giugno dopo i lavori di ristrutturazione che li hanno totalmente riqualificati. Lo scopo dei consiglieri comunali che hanno avvallato questa scelta è quello di «preservare al meglio il decoro e la sicurezza dei locali rispetto a un investimento importante sostenuto dall’ente».
Stando alla nota del Comune «i tornelli contribuiranno a gestire e limitare gli ingressi a chi ha realmente bisogno dei servizi igienici».
D’ora in poi dunque per entrare «ogni utente dovrà versare 50 centesimi di euro ad ogni accesso, e potrà farlo sia con monete sia tramite Pos contact-less, ovvero appoggiando all’apposito sensore la tessera Bancomat, la carta di credito o anche il cellulare qualora abilitato».
Il comunicato non specifica – come si immagina – se questo mezzo euro (che tradotto nel vecchio conio corrisponde a circa mille lire) servirà a coprire le spese di pulizia continuativa dei bagni. Perché il pagamento ci può anche stare (ed ormai nelle stazioni è la regola) ma deve avere come contropartita quella di offrire locali ineccepibili.
Si sa invece che dalle 16 alle 20, sette giorni su sette, e nelle due mattinate dei giorni di mercato (mercoledì e sabato) dalle 10 alle 13 «è già attivo il servizio di guardianìa che garantisce il presidio con un addetto». I bagni sono invece aperti tutti i giorni dalle 6 alle 20.
Resta da vedere come accoglieranno la novità dell’ingresso a pagamento anziani, deboli di prostata e soprattutto ambulanti che rischiano un consistente esborso per far fronte alle giornate di mercato.