Il quadro rimane in rosso, anche se un po’ meno pesante rispetto a quanto emerso alla fine del primo trimestre (-8,1% sullo stesso periodo del 2024). Alla chiusura di giugno, infatti, il bilancio della manifattura piacentina registra ancora un segno negativo. Nel complesso del semestre si evidenzia una riduzione della produzione del 6,9% rispetto ai primi sei mesi del 2024, un risultato peggiore rispetto al -1,4% medio regionale rilevato nel secondo trimestre in Emilia-Romagna.
Lo confermano le elaborazioni dell’ufficio studi e statistica della Camera di commercio dell’Emilia, sulla base dell’indagine congiunturale del sistema camerale condotta tra le piccole e medie imprese. Il calo dei volumi si è riflesso anche sui ricavi: il fatturato è sceso dell’8,1% (contro il -1,3% regionale), con un arretramento del 4,6% sul fronte estero, a fronte del -0,4% registrato in Emilia-Romagna.
Gli ordinativi complessivi, secondo i dati camerali, sono diminuiti del 4,2% (quasi stabili a livello regionale, -0,1%). Le settimane di produzione garantite dal portafoglio ordini ammontano a 15,3 (un livello migliore del 12,0 medio regionale), mentre l’utilizzo degli impianti si attesta al 74,4%, in linea con la media regionale del 74,3%.
Guardando al futuro, le imprese piacentine appaiono caute: per la produzione del terzo trimestre 2025, il 71% prevede stabilità, il 7% un aumento e il 22% un calo.
Per gli ordinativi, il 58% stima stabilità, il 24% crescita e il 18% una riduzione; le aspettative migliorano sul fronte estero (66% stabilità, 32% aumento, 2% calo).
Quanto al fatturato, il 20% delle imprese prevede crescita, il 52% stabilità e il 28% una contrazione.
