Nella conferenza di auguri natalizi alla stampa il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, rispondendo alle domande del collega Giovanni Volpi sulla concessione integrata Barino, IAT, e palazzo Gotico ha assicurato che la sua Amministrazione non ha mai avuto la benché minima intenzione di cedere la gestione del salone monumentale di palazzo Gotico al futuro vincitore del bando e che il riferimento ad un’esclusiva del servizio di catering era in realtà solo un appunto di un funzionario del Municipio e non esprimeva assolutamente una volontà della Giunta. Chiarimento opportuno e necessario. Quel documento uscito in maniera non ufficiale dalle stanze di Palazzo Mercanti, ai più era sembrato una bozza del disciplinare di gara, battuto al computer e non un appunto di uno zelante , impiegatodesideroso di esprimere la propria personalissima e solitaria idea.
Il sindaco Tarasconi ha più volte sottolineato che il futuro gestore avrà un mero ruolo “apri-porte” del Gotico, ad esempio, rendendo accessibile il salone ad eventuali turisti.
Ciò che è definitivamente uscito dalla porta dopo la maratona del consiglio comunale sul bilancio e dopo le parole di ieri del sindaco, secondo i più maliziosi, parrebbe però rientrare – almeno parzialmente – dalla finestra.
Questa volta non c’è di mezzo alcun appunto ma la vera e propria concessione integrata di servizi turistici, di valorizzazione culturale e di servizi di somministrazione di alimenti e bevande che avrà una durata di 25 anni, ufficialmente pubblicata sull’albo pretorio del comune. Spulciando il corposo documento all’articolo 8.2, “Programmazione Culturale” emerge infatti una novità inattesa che sembrerebbe restituire – seppur parzialmente – al vincitore dell’appalto la gestione del salone monumentale.
Si legge infatti che “L’aggiudicatario può proporre al Comune un programma di valorizzazione culturale che preveda l’organizzazione di eventi di rilevanza culturale aperti al pubblico, tra cui conferenze, concerti, mostre temporanee e manifestazioni artistiche, compatibili con la programmazione del Comune di Piacenza. Ogni modifica all’allestimento del Salone Monumentale deve essere preventivamente autorizzata dalla Soprintendenza competente e dal Comune di Piacenza, nel rispetto delle prescrizioni di tutela del bene culturale. Tutte le iniziative devono svolgersi di concerto con l’amministrazione e nel rispetto del REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI PATROCINI, DI COLLABORAZIONI E DELLE SALE COMUNALI (Approvato con Deliberazione di Consiglio comunale n. 4/2025 del 27/01/2025)”.
Un “barista” particolarmente acculturato e amante dei caffè letterari, potrebbe dunque dare vita ad un ricco calendario di eventi nel salone monumentale, seppur previa autorizzazione del Comune. Un ruolo non secondario tanto che è persino prevista l’eventuale autorizzazione della Soprintendenza per modifiche dell’allestimento nel salone.
Non sarà una gestione appaltata a terzi, come ha assicurato il sindaco, ma diciamo qualche parallelismo lo si intravede. Come diceva Vladimir Nabokov, “Le somiglianze sono l’ombra delle differenze”.




