«Le preoccupazioni dei cittadini di Cadeo sulla struttura per detenuti che scontano pene alternative meritano di essere ascoltate. Le istituzioni non possono continuare ad ignorare la popolazione e chi la rappresenta imponendo decisioni dall’altro».
È netta la posizione del consigliere regionale Matteo Rancan, unitamente alle sezioni della Lega Nord di Cadeo, Pontenure, Fiorenzuola d’Arda, dei neo parlamentari Elena Murelli e Pietro Pisani, e del commissario provinciale del movimento, Corrado Pozzi, sulla vicenda dell’immobile dell’Opera Pia Alberoni che sarà destinata a centro per le pene alternative al carcere nel quadro di un progetto della Caritas.
«I timori dei residenti del luogo – sostengono i leghisti – sono condivisibili. Ancora una volta, colpevolmente, si è voluta mettere la comunità davanti ad un fatto compiuto, a cose fatte e a decisioni prese. Ancora una volta scelte così importanti ed impattanti sul piano emotivo e sul senso di sicurezza, già di per se assai precario, sono state prese ad insaputa dei cittadini e dell’amministrazione comunale. Almeno il sindaco e la giunta avrebbero dovuto essere informati preventivamente, in modo da poter rispondere ai legittimi interrogativi che riguardano il merito del progetto: sarebbe apparso almeno come un gesto di rispetto verso la popolazione. Rispetto che, in questo modo, viene intenzionalmente a mancare attraverso azioni sbagliate nei tempi e nei metodi. Azioni – accusa il Carroccio – che si profilano piuttosto come un gesto di disinteresse verso cittadini ed istituzioni, perpetrato dall’amministrazione carceraria grazie a leggi che permettono di ignorare la volontà della gente. Enti dalla storia ammirevole e che hanno sempre svolto un ruolo significativo per tutti i piacentini, come la Caritas diocesana e l’Opera Pia Alberoni, avrebbero dovuto maturare considerazioni di questo tipo».