Paolo Rizzi: “Piacenza ha bisogno di persone che denuncino la politica chiusa e retrograda”

Oggi Paolo Rizzi ha rassegnato le dimissioni da Consigliere comunale, lasciando ora un vuoto nel seggio di Piacenza Oltre, che verrà presumibilmente occupato nelle prossime settimane da Gianluca Bariola, successore designato dalle ultime Comunali.

“Facevo fatica a seguire tutto – ha dichiarato Rizzi -, c’era una sensazione di inutilità. Le minoranze contano fino a un certo punto, puoi fare dichiarazioni che vadano in contrasto. Io preferisco invece lavorare in squadra. Non avevo uno stimolo, oltre a non farcela come tempo. All’opposizione forse serve di più qualcuno che faccia opposizione dura, che denunci tutti i ritardi e la politica chiusa e retrograda che vediamo anche a livello nazionale, ma non è nel mio carattere”. “Piacenza ha bisogno di persone – continua – che si oppongano alle scelte xenofobe e antieuropa di Salvini & Co“.

C’è una delusione anche rispetto a quello che l’amministrazione ha fatto.  “Faccio solo riferimento, per dirne una, alle decisioni in merito all’ospedale. Ancora non si saprà dove verrà costruito. Anche lo spostamento della Polizia Municipale a Borgo Faxhall quando c’era già l’accordo col Consorzio Agrario è una decisione molto infelice”.

Ma la decisione ha anche una connotazione più “tecnica”. Oggi la proposta di revocare l’incarico a Putzu come assessore. “Gli atti nelle concessioni avevano troppe imprecisioni. Molte scelte non fatte o fatte in modo superficiale. La stessa cosa per gli appalti a Spazio 4”.

Un pensiero è andato anche ai rimanenti in Consiglio. “Tutte le componenti civiche dovranno mettersi assieme per proporre un’alternativa vera alla Lega e alla destra. Sono contento che sia proseguita l’avventura di Piacenza Oltre, una realtà associativa piccola ma piena di giovani che seguirò ancora con entusiasmo”. Altro aspetto che l’ex Consigliere tiene a precisare è la mancata presenza a troppi Consigli. “E’ una forma di rispetto nei confronti di chi è sempre andato, mi dispiaceva mancare tante volte”.

Infine una parola sul suo probabile successore, Gianluca Bariola. “Sono contento che sia un giovane a sostituirmi, ha fatto un bel percorso in campagna elettorale e sono sicuro che farà altrettanto bene”. 

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Controlli Polizia, deferimenti e sanzioni per un piacentino e una macedone

Attività intensa della Polizia Municipale negli ultimi giorni, con particolare riguardo alla sicurezza stradale, alla copertura assicurativa dei mezzi fermati e gli adempimenti di revisione del mezzo. Sette conducenti sono stati sanzionati, due non avevano fatto revisionare il veicolo, mentre sono stati sequestrati cinque mezzi in quanto non erano assicurati.

Nello specifico durante un posto di controllo a Piazzale Libertà è stato fermata una Mercedes con targa bulgara, al cui volante stava un quarantenne piacentino. L’autovettura era stata immatricolata in Bulgaria e il conducente la utilizzava fino a poco tempo fa con targa italiana. Sono inoltre emerse varie incongruenze dall’esame dei documenti, in particolare nell’attestato di revisione rispetto al modello originale, nonchè ripetute mancanze di revisioni periodiche. L’uomo è stato denunciato e sanzionato per uso di atto falso e sanzionato per le violazioni al codice della strada per un importo di 1021 euro, pagati immediatamente.

In un secondo caso, i controlli sono scattati dopo la rimozione di un’autovettura Opel. A seguito di ulteriori accertamenti, gli agenti hanno appurato che il veicolo, immatricolato in Bulgaria, poco tempo prima era stato sanzionato per omessa revisione e quindi sospeso dalla circolazione fino all’effettuazione della revisione in Bulgaria. Il controllo dei documenti esibiti alla Polizia Municipale al momento del ritiro del veicolo dalla proprietaria, una donna di circa 40 anni di nazionalità macedone e residente a Piacenza, ha quindi fatto emergere la non conformità del certificato di ispezione tecnica di revisione al modello originale. La conducente è stata quindi deferita all’autorità giudiziaria per uso di atto falso e sanzionata per aver utilizzato il veicolo nonostante fosse sospeso dalla circolazione e per la mancata revisione. Inoltre, il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo in quanto la conducente non ha ottemperato all’obbligo dell’immediato pagamento dell’importo totale delle sanzioni, pari a 1726 euro. 

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In Gotico premiati i nuovi viceispettori

Si è celebrata questa mattina la cerimonia conclusiva del 9° Corso di formazione per viceispettori nella splendida cornice di Palazzo Gotico. 204 gli allievi sui 1870 a livello nazionale quelli insigniti del ruolo e che saranno operativi da lunedì 12 marzo. Presenti la dott.ssa Paola Capozzi, Direttrice della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato, la sindaca Patrizia Barbieri, Pietro Ostuni, nuovo Questore di Piacenza.

“Sono orgoglioso di essere poliziotto – ha esordito quest’ultimo -, noi siamo al servizio, sempre. Questi ragazzi vanno ad assumere una posizione importante, è importante che credano in quello che fanno, perchè i cittadini ci sono riconoscenti per il nostro impegno. Siamo lo Stato e lavoriamo tutti assieme, perchè è così che si ottengono i risultati”.

Il corso è cominciato il 12 settembre 2017 ed è durato 6 mesi. Ora si prospetta un nuovo inizio: “Nel momento in cui vi accingerete a raggiungere il posto di lavoro – ha sottolineato la Direttrice Capozzi -, la rete di conoscenze sviluppate in questo percorso potrà essere un valore aggiunto. Sono sicura che malgrado le difficoltà che incontrerete metterete afrutto quanto imparato”.

La sindaca Barbieri ha rimarcato il legame instauratosi col territorio, infatti gli allievi hanno partecipato a giornate di addestramento alternate a seminari sulla psicologia etematiche come il terrorismo e la violenza di genere, per una preparazione completa. “Dovrete badare alla sicurezza dei cittadini, un aspetto della vita sociale sempre più sentito dalla gente. Esprimo la più sincera gratitudine nei confronti di chi è garante della democrazia di cui necessitiamo”.

Ha preso infine la parola il viceispettore Carlo Valentino, che in un profondo discorso ha voluto prima di tutto mandare un primo pensiero a chi non c’è più, “a chi ha perso la vita. Questo ha segnato la nostra di vita, rendendo ancora più forte il senso di appartenenza e di solidarietà. Ma siamo poliziotti, abituati a superare le difficoltà. Saremo chiamati ad esserci sempre”.

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Gruppo Pd: “Giunta immobile anche sulla manifestazione di sabato”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo consigliare PD di Piacenza sul corteo e sugli scontri di ieri fra manifestanti e polizia.

“Quando nel settembre 2016 venne preannunciata una manifestazione nel centro cittadino a seguito della tragica morte di Abd Elsalam Ahmed Eldane, operaio della logistica, il sindaco chiese al Prefetto di attribuire un alto grado di rischio al corteo e di stabilire con tutti i vertici preposti alla sicurezza le modalità perché tutto potesse svolgersi regolarmente garantendo l’incolumità di ciascuno. Fu concordata ed emessa un’ordinanza sindacale (per la redazione della quale stante l’urgenza sindaco, assessore al commercio e dirigenti operarono anche in orari notturni) che di fatto blindava il centro città. Venne disposta la rimozione dei dehors e furono sospese le occupazioni di suolo pubblico. Fu chiuso il Farnese e furono controllati gli accessi al campo Daturi. Vennero modificati i percorsi degli autobus, fatti rimuovere i cassonetti lungo il percorso e le vie limitrofe, invitati i cittadini a non lasciare auto in sosta e contattate le associazioni di categoria per consigliare ai negozianti di abbassare le serrande. Sindaco e assessori, costantemente in contatto con il Comandante della Polizia municipale e la Questura, seguirono l’evento minuto per minuto dalle sedi comunali. Fortunatamente tutto si svolse senza incidenti e con disagi limitati per la popolazione, grazie anche all’attività di prevenzione messa in campo.

E’ tuttavia ancora possibile leggere, sui siti di informazione locale, le accuse di procurato allarme e le dichiarazioni, ad esempio, del consigliere regionale leghista Rancan che riteneva “vergognoso” l’invito alla prudenza rivolto dal sindaco a cittadini ed esercenti per il “timore di una guerriglia urbana”, con esplicito invito postumo a revocare l’autorizzazione a scendere in piazza, perché, “ Piacenza è dei Piacentini, a loro deve restare e non può essere consegnata nelle mani di chi intende metterla a ferro e fuoco”.  A Rancan faceva eco l’attuale candidato al Parlamento, Pisani, sostenendo che “un amministratore capace affronta la quotidianità in modo fermo e deciso senza incutere il panico nella popolazione”.

Avendo espresso come PD nell’immediatezza dei fatti una dura condanna per quanto accaduto sabato pomeriggio nel centro cittadino oltre a sincera e non di circostanza solidarietà ai militari coinvolti negli scontri, lavoratori in divisa vittime di una inaccettabile violenza mentre stavano adempiendo correttamente alle proprie funzioni, non abbiamo difficoltà a condividere e ad associarci alle parole del giorno dopo pronunciate dal sindaco di Piacenza. Così come non possiamo esimerci dal domandare quali parole ed azioni il sindaco e l’assessore con delega alla sicurezza abbiano messo in campo nei giorni precedenti ai fatti, in cui si erano già avute pericolose avvisaglie, per prevenire quanto purtroppo accaduto. La responsabilità della sicurezza dei cittadini compete a Sindaco, Prefetto e Questore ma in primo luogo al sindaco tanto più dopo il decreto del vituperato ministro Minniti che ai sindaci attribuisce un ruolo ancor più incisivo.

Forse “per non incutere il panico nella popolazione”, come sosteneva nel 2016 il consigliere Rancan, non si sono preventivamente avvertite famiglie, mamme con bambini ed anziani costretti a mettersi al riparo terrorizzati? Per quali ragioni non sono stati assunti provvedimenti a tutela della città e dei cittadini come fu fatto nel 2016? Il sindaco aveva chiesto la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza? Se si, quali misure erano state concordate? A queste ed altre domande il gruppo consiliare del PD chiamerà il sindaco a fornire risposte con una interrogazione. Questa non vuole essere in alcun modo una polemica elettorale, bensì vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per un evidente immobilismo della giunta, che non è venuto meno neanche in questa situazione.

Nel frattempo tra risse, accoltellamenti e manifestazioni violente non si può che esprimere sconcerto per la latitanza di una Amministrazione che della sicurezza aveva fatto il proprio vessillo, che a distanza di mesi dall’insediamento non si è ancora dotata delle competenze tecniche di un Comandante di Polizia municipale che nella circostanza, in materia di sicurezza, ben avrebbe saputo leggere la situazione e potuto supplire al dilettantismo degli attuali amministratori”. 

 




Corteo contro Casa Pound: scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Tra i feriti anche un giornalista

Si è concluso nel peggiore dei modi il corteo organizzato questo pomeriggio dal collettivo Controtendenza e che ha visto protagonisti anche militanti dei centri sociali delle città limitrofe, ma anche rapprestanti dei Cobas e della sinistra istituzionale – come il consigliere comunale Luigi Rabuffi – giunti in veste privata per ricomporre la rottura consumatasi nei giorni scorsi tra Partito Democratico e la sinistra radicale.

Il punto di svolta avviene a circa metà percorso. Dopo un avvio tutto sommato pacifico, una folta componente di manifestanti si stacca dalla testa del corteo e da Stradone Farnese devia verso via San Vincenzo. Le forze dell’ordine corrono ai ripari, istituendo un posto di blocco improvvisato con cassonetti e una camionetta. Nel frattempo, da una strada laterale, arrivano i rinforzi della polizia a impedire il degenerare della situazione. C’è qualche tafferuglio ma la situazione si distende senza feriti e il corteo riprende il percorso originario. Ma solo pochi minuti dopo, una volta arrivati in piazza Sant’Antonino, la testa del corteo – circa 600 i manifestanti complessivi – prova nuovamente a forzare il blocco della polizia. La situazione diventa drammatica dopo che il fitto lancio di cubetti di porfido e fumogeni, costringe il primo cordone di agenti ad indietreggiare. Nel farlo, un carabiniere perde l’equilibrio, cadendo vittima della violenza del primo blocco di manifestanti che con bastoni, pugni e oggetti contundenti lo colpiscono ripetutamente, prima che il militare ferito riesca a rialzarsi trovando riparo. Tra i feriti si registra anche un giornalista colpito al volto proprio da un cubetto di porfido lanciato dai manifestanti.

Doveroso rimarcare l’operato di poliziotti e carabinieri coinvolti che ,pur in una situazione del tutto eccezionale,, hanno mantenuto la calma evitando il degenerare della situazione, minimizzando i disordini ed il numero dei feriti.

Le reazioni dei politici

Resta la cronaca di una giornata che fa passare in secondo piano le divergenze tra le due sinistre antifasciste, divise sia nei contenuti sia nelle modalità di svolgimento.

Eppure, a provare – prima dello scatenarsi della violenza – a ricomporre la rottura ci aveva provato lo stesso Rabuffi, dichiarando in apertura di corteo: “Ho deciso di partecipare anche questo pomeriggio perché quando si è antifascisti lo si e’ 365 giorni all’anno. Potere al Popolo ha partecipato sia stamattina che nel pomeriggio perché vuole far si’ che chi crede nella solidarietà e nel bene comune si ritrovi sotto la stessa bandiera”.

Presente al corteo anche Gianni D’amo di Città Comune, che sulla divisione tra i cortei si è così espresso: “Parlerei di antifascismo ma non di sinistre. A impressione parlerei piuttosto di un’evidente divisione generazionale e antroplogica per cui i ragazzi di venti e trent’anni hanno smesso di cercare maestri nelle vecchie generazioni. E’ drammatico, perché spesso si è orfani ma mai si dovrebbe essere figli di nessuno. Bisogna riscoprire di chi essere figli. Sono un vecchio insegnate e credo che il primo dovere assoluto sia mettere in comunicazione queste generazioni. Le sinistre risultano divise per finalità elettorali, ma ho provato strenuamente a lottare per una manifestazione unica. Eppure, che valori di fondo abbiamo che uniscano invece di dividere? Importanti dono tuttavia i numeri di questa manifestazione quotidiana e in settimana l’avevo previsto. In questo, c’è responsabilità non solo del centrosinistra ma di tutta la cultura politica del dopoguerra. Negli ultimi anni ho provato a popolarizzare Matteotti Gramsci e Fenoglio, e oggi non vedo altra strada che il recupero della cultura e dei valori di fondo che ci caratterizzano in positivo. Serve una narrazione nuova e i narratori non potranno essere certo peggiori dei figli della televisione, di Mediaset e dei leader attuali”.

Durissima la presa di posizione della Lega con due distinti comunicati che pubblichiamo a parte (clicca per leggere).

Il gruppo cosnigliare del Pd invece, pur condividendo le parole di condanna espresse dal sindaco Barbieri, critica le scelte della giunta (clicca per leggere).

Su quanto avvenuto interviene anche Liberi e Uguali con un comunicato:

“Le immagini di un carabiniere, un lavoratore, a terra e malmenato in modo violento da persone a volto coperto sono immagini che non avremmo mai voluto vedere in una manifestazione antifascista. La pratica della piazza andata in scena nel pomeriggio di oggi a Piacenza è una pratica che condanniamo. Tante persone hanno manifestato al mattino e al pomeriggio contro ogni fascismo, in modo sereno e colorato. Ma cercare lo scontro con le forze dell’ordine è parso un inutile esercizio di violenza che depaupera il messaggio costituzionale e antifascista”, così in una nota Liberi e Uguali Piacenza sul corteo antifascista del pomeriggio in città in cui si sono registrati problemi di ordine pubblico”.

Questo invece il comunicato della Cisl

La Cisl di Parma Piacenza ripudia ogni forma di violenza ed è proprio in nome di valori quali il rispetto, la non violenza, la solidarietà che pacificamente è scesa in piazza in mattinata, insieme alle tante forze democratiche che hanno dato vita ad un partecipato e civile corteo, conclusosi con la visita al Prefetto.

Il corteo del pomeriggio, a cui la Cisl non ha aderito, e a cui hanno sicuramente partecipato anche persone mosse da un sincero spirito di opposizione pacifica alle varie forme di fascismo, è però stato ammalorato da agitatori di professione che devono essere perseguiti e assicurati alla giustizia.
La Cisl di Parma Piacenza esprime piena solidarietà alle forze dell’ordine e alla prefettura che hanno fatto di tutto, a rischio della propria l’incolumità personale, per garantire a tutti il diritto di manifestare pacificamente, subendo la violenza di pochi criminali che si sono accaniti con lavoratori a cui va la totale vicinanza e la riconoscenza del sindacato.




Blitz antispaccio della polizia in stazione a Parma: il video della fuga

Blitz della Polizia ieri sera in Piazzale Dalla Chiesa, davanti alla stazione di Parma. Impiegati 30 uomini fra volanti, immigrazione, squadra mobile e scientifica oltre alle unità cinofile e al reparto mobile provenienti da Bologna. A supporto anche la Polizia Municipale. Sequestrati 230 grammi di marijuana, buona parte gettata per terra nel momento in cui si sono accorti dell’arrivo delle forze dell’ordine. Arrestato uno spacciatore, denunciato a piede libero un secondo. Identificate 16 persone, tutte entrate nel nostro paese come richiedenti asilo. 15 sono originari della Nigeria, 1 del Burkina Faso.

Le immagini