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    Teatro scuola: “come imparare l’inglese in 59 minuti”

    Non solo uno spettacolo in inglese, ma un’esperienza che sintetizza con efficacia estetica l’avventura di entrare in una lingua: è “Lost in translation (How to learn English in 59 minutes)”, scritto e diretto da Marcello Chiarenza e interpretato da Carlo Rossi, con le musiche originali di Carlo Cialdo Capelli. Lo vedremo al Teatro Filodrammatici di Piacenza martedì 8 gennaio alle ore 10 e giovedì 10 e venerdì 11 gennaio alle ore 9 e alle ore 10.45. Riprende così dopo la pausa delle vacanze natalizie la programmazione della Stagione di teatro scuola 2018/2019 “Salt’in Banco” di Teatro Gioco Vita, curata da Simona Rossi e organizzata dal Centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

    Questo spettacolo nasce dall’esperienza teatrale vissuta da Carlo Rossi con la compagnia londinese Lyngo che, a partire dal 2010, ha prodotto altri tre spettacoli: “Room in the sky”, “Snow Play” e “Knick knack & Doodad”. La collaborazione, in tutti e tre i casi, ha visto come autore e regista Marcello Chiarenza e come autore musicale Carlo Cialdo Capelli. “Lost in translation”, prima di approdare in Italia, è stato rappresentato in Inghilterra, Scozia ed Irlanda ed ha avuto un notevole successo al festival di Edimburgo nell’estate del 2012. È stato già ospitato a Piacenza da Teatro Gioco Vita nel 2017, riproposto ora a grande richiesta.

    Attraverso una cornice che funge di volta in volta da porta, metal detector, marciapiede, isola deserta, natante, specchio etc., il pubblico viene introdotto in un’avventura in cui due personaggi rivivono in diretta le concitate fasi della costruzione di uno spettacolo in lingua inglese.

    Mr. Lynch, attore scozzese, sta aspettando l’arrivo del collaboratore scelto dall’agenzia teatrale, il misterioso mr. Rossi, di cui conosce solo il nome. Grande è la sua sorpresa e il disappunto quando scopre che costui non solo non sa nulla dello spettacolo che dovrà recitare ma, per di più, conosce a mala pena qualche parola di inglese. Grazie anche all’aiuto dei ragazzi però mr. Lynch riuscirà nel titanico compito di far apprendere al collega il testo inglese e gli elementi scenici che compongono l’opera teatrale.

    Lo spettacolo avrà luogo nonostante la dabbenaggine di mr. Rossi e soprattutto grazie alla collaborazione del giovane pubblico in veste, in questo caso, di vero e proprio drama teacher. Il tema della relazione con un altro sconosciuto, con una lingua sconosciuta, l’avventura e la scoperta di una storia che man mano viene alla luce: è questo il nucleo dello spettacolo e al tempo stesso il suo stile. La regia, la scrittura scenica e le geniali trovate scenografiche di Marcello Chiarenza forniscono molto più che un supporto al gioco dei due attori, essendo parte integrante ed anzi inspirazione continua all’invenzione teatrale. Più che secondo una vera e propria trama, la storia si dipana come una specie di gioco di scatole cinesi, disegnando una situazione teatrale molteplice ed in fase di continua evoluzione.

    Una clownerie poetica si potrebbe definire questo modo di lavorare in teatro, in cui anche la luce (e le ombre!), gli oggetti e gli effetti sonori acquistano dignità di veri e propri personaggi, generando divertimento e coinvolgimento.

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