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    Trentesimo compleanno per l’Archivio della nuova procedura penale

    Trent’anni, ben portati. Sono quelli che, nella sede dell’editrice La Tribuna del palazzo ex Enel di via Campo della Fiera a Piacenza, sono stati festeggiati per l’Archivio della nuova procedura penale, presenti – con l’editore – i collaboratori storici della Rivista, ad iniziare dal Direttore scientifico Piermaria Corso e dai Direttori Corrado Sforza Fogliani, Pietro Dubolino e Francesco Bartolini.

    I saluti della casa editrice sono stati portati da Vittorio Colombani, che ha sottolineato il perdurante successo della Rivista, e ha evidenziato il prezioso contributo di Camilla Curotti (coordinatrice della redazione Riviste Tribuna), Chiara Galli (redattrice di riferimento dell’Archivio della nuova procedura penale), Raffaella Volta per l’aggiornamento on line, Paolo Ballerini per il progetto grafico e tutto il reparto pre press di Tribuna.

    “Erano i tempi della riforma del Codice di procedura penale, tempi che aprivano il cuore alla speranza dacché si era deciso da parte della politica di abbracciare finalmente il rito accusatorio. La Banca di Piacenza organizzò anche, nella Sala della Veggioletta, una simulazione del nuovo processo e a dar vita ad essa fu il presidente del tribunale di allora Cirino Caltabiano”.

    Sforza Fogliani ha così proseguito: “Proposi all’editore Vitali – che, già cancelliere della Procura della Repubblica, aveva fondato la casa editrice stampando in primis il Codice della strada di Tommaso Perseo, sostituto procuratore della Repubblica a Piacenza – di fare una rivista che fosse di aiuto ai pratici (giudici ed avvocati, soprattutto) e, comunque, a tutti gli studiosi di procedura penale. Era molto dubbioso, pensava che la materia si sarebbe potuta esaurire presto. Non sapeva che riforme, riformette, sentenze della Cassazione e, soprattutto, della Corte costituzionale, si sarebbero abbattute sulla nuova procedura, demolendo la sua sostanza accusatoria ed il testo redatto dalla Commissione presieduta da Pisapia, col quale avevo dato l’esame all’Università di Milano. Tutte continue modifiche del codice processuale che fecero naturalmente la fortuna della Rivista, che fornì continue interpretazioni dei nuovi testi modificati, sempre a servizio dei pratici in particolare, com’è tradizionale costume dell’Editrice”.

    Sono intervenuti, poi, anche il giudice Francesco Bartolini, Luigi Alibrandi ed altri collaboratori.

    Al termine, dopo una serie di suggerimenti a proposito della Rivista, ha chiuso la riunione il professor Piermaria Corso, che ha tratteggiato varie prospettive, anche di carattere editoriale, per tenere la Rivista – ha detto – all’altezza della sua tradizione e del suo costante servizio.

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