Nuova puntata di “Uniti dalle Parole” l’iniziativa pensata da PiacenzaOnline per portare nelle case di tutti, in questi tempi di quarantena, momenti di divertimento, di speranza, attraverso la lettura di brani. Nei giorni scorsi, sul nostro “palcoscenico a domicilio” si sono alternati alcuni attori. Oggi invece il compito tocca a Gabriele Dadati, scrittore piacentino che tra l’altro è da poco uscito in libreria, per i tipi di Baldin e Castoldi, con “Nella pietra e nel sangue”, avvincente romanzo in cui passato e presente si intrecciano. Per i nostri lettori Dadati ha scelto di proporre alcune poesie tratte da “Versi del senso perso” di Toti Scialoja.
Prima di lasciarvi alla lettura dei brani selezionati abbiamo chiesto a Gabriele Datati di raccontarci come sta vivendo questa “clausura” forzata.
«All’inizio mi sembrava che la mia quotidianità sarebbe rimasta più o meno la stessa: in fondo io mi sveglio al mattino, faccio colazione, mi vesto, mi siedo di fronte al computer e ci resto fino a sera. Certo, ci sarebbe stato da tenere duro nel tempo libero, ma non è mai molto, in genere, e in qualche modo avremmo fatto, in fondo in casa siamo in due e voglia di stare insieme ne abbiamo. Ora che però sono passate le settimane, e altre ne passeranno, sento che non solo il tempo libero (fatto di immobilità, di impossibilità di vedere le persone amate ecc.) è diverso, ma anche la quotidianità sembra nuova. Ogni gesto è uguale a prima, ma sembra quasi svuotato. Perché non è normale vivere in un eterno presente. Abbiamo bisogno che i giorni siano diversi e il tempo passi, per vivere e vivere bene».