Oggi, 4 maggio, vengono “allentate le maglie” sul lockdown. Tanti lavoratori in più per le strade, sui treni o su altri mezzi. Quella che si appresta a cominciare, per cui il Governo ha dato il via libera oggi, è una Fase 2 confusa. Quale sarà la reazione del virus? Le istituzioni rimangono parche nell’ottimismo, bisogna stare attenti, ma le attività produttive devono ripartire, altrimenti sarà definitivamente il crack economico. Non sono decisioni facili da prendere.
In sostanza ripartiamo consapevoli che potremmo fermarci di nuovo. Anche la sindaca di Piacenza Barbieri ha ribadito che “inizia la Fase 2, ma la Fase 1 non è finita”. Un settore che rischia tanto è quello della ristorazione.
Bar e ristoranti attendono, prendono le misure per la riapertura, che dovrebbe essere il 1 giugno al pubblico (ora è possibile l’asporto e consegna a domicilio). Intanto il settore piange: sia a livello nazionale che locale i rappresentati della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) hanno ammesso la difficoltà dei titolari: “La stima delle perdite generali è pari a 34 miliardi di euro – ha sottolineato in un’audizione in Parlamento Roberto Calugi, Direttore Generale Fipe –. Rischiano di fallire 50.000 imprese generando perdita di posti di lavoro fino a 350.000 unità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Cristian Lertora, rappresentante provinciale. E’ nato anche un comitato apposito che sarà in Piazza probabilmente il 6 maggio.
Questo è solo un esempio, ma sarebbero tante le categorie in difficoltà. Anche Coldiretti segnala “mancati acquisti in cibi e bevande per la preparazione dei menu che sale a 5 miliardi per effetto del lockdown prolungato al primo giugno”, aggiungendo anche gli agriturismi e le aziende agricole tra i colpiti di questo “virus”.
QuotidianoPiacenzaOnline