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I carabinieri seguendo le “briciole informatiche” lasciate da due spacciatori li rintracciano in Tunisia

Marito e moglie, entrambi condannati per ripetute cessioni di droga, erano fuggiti dapprima in Belgio e poi nel paese nordafricano. I militari piacentini non hanno però "mollato la presa" e li hanno scovati

Marito e moglie, lei 28 anni italiana, lui 31 tunisino, avevano avviato una fiorente attività di spaccio a Piacenza, piazza dove avevano esercitato fra il gennaio 2016 ed il gennaio 2017 finchè erano stati scoperti ed arrestati dai carabinieri che avevano documentato una dozzina di episodi a carico di lui e sei a carico di lei. Per questi reati avevano rimediato pesanti condanne, 8 anni 4 mesi e 24 giorni l’uomo e 5 anni 9 mesi e 8 giorni la donna. La corte di appello di Bologna aveva emesso nei loro confronti due ordini di carcerazione e da quel momento i militari piacentini con tenacia si erano messi sulle loro tracce. Il Nucleo Investigativo Carabinieri di Piacenza in un primo tempo aveva trovato tracce della loro presenza a Liegi, dove i due probabilmente intendevano riprendere il loro business illecito. Coinvolti attraverso il meccanismo di cooperazione fra polizie Europol, i colleghi belgi non erano però riusciti a catturarli essendosi i due dati ulteriormente alla fuga.

Mantenendo fede alla nomea che “dai carabinieri di Piacenza non si sfugge nemmeno nascondendosi in un’isola deserta …” gli investigatori di via Beverora hanno svolto anche attività di “web patrolling” ovvero il controllo e l’analisi della rete Internet, fiduciosi che prima o poi qualche traccia sarebbe emersa, perché la vanità gioca brutti scherzi anche a criminali incalliti. Scandagliando i profili social, anche di conoscenti, amici e familiari infatti alla fine sono riusciti a localizzare i due ricercati nella capitale tunisina. I due pensavano fosse bastato cambiare le proprie generalità e muoversi in un ambiente che il marito ben conosceva, essendo originario della zona. La donna aveva anche trovato lavoro quale consulente di una società che si occupa di organizzare “soggiorni clinici” per chirurgia estetica in Tunisia. Come ha spiegato il tenente colonnello Michele Laghi, comandante del Reparto Operativo, con estrema efficienza i poliziotti di Tunisi, allertati dai carabinieri di Piacenza attraverso l’Interpol, in poche ore li hanno individuati ed arrestati. I due ora si trovano in un carcere tunisino. Per la donna, italiana, verranno avviate le procedure per l’estradizione, mentre per marito, tunisino, verranno attivate le procedure finalizzate ad un eventuale riconoscimento della sentenza di condanna, in quel paese dove potrebbe scontare la lunga pena detentiva.

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