#iononmenevado: è lo slogan con cui gli ideatori della piattaforma Trail Valley, e promotori del progetto “Comprensorio Alta Valnure”, si appellano ai residenti dei comuni di Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere. Obiettivo: lavorare tutti insieme per promuovere la valorizzazione del territorio locale tramite lo sport outdoor. Questo, per generare nuove opportunità nelle zone piacentine collinari e montane ed evitare così il loro spopolamento.
Trail Valley è una piattaforma che permetterà di vivere le valli piacentine attraverso lo sport outdoor: Trail, Mountain Bike, Arrampicata, Cavallo, Kayak. Un progetto che mira a ridare visibilità ai nostri territori. E vuole farlo attraverso quella che è diventata, secondo i dati statistici degli ultimi anni, una delle prime fonti del turismo: lo sport all’aperto, appunto.
La valle scelta come base di partenza dai promotori di Trail Valley è la Valnure. Il progetto “Comprensorio Alta Valnure” prevede una rete di più di 350 km di sentieri tra Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere. Itinerari da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo.
Ma di cosa si tratta più nel dettaglio?
Nell’incontro aperto al pubblico di Sabato 16 febbraio, tenutosi nella Sala Consiliare Comunale di Farini, lo ha spiegato Samuele Bortolotto, portavoce del progetto. «Trail Valley è la prima piattaforma interamente dedicata allo Sport Outdoor a Piacenza. Il “Comprensorio Alta Valnure”, progetto pilota della piattaforma, comprende oltre 350 km di sentieri percorribili a piedi, in mountain bike e a cavallo. Trail Valley vuole offrire un portale web e un’applicazione per smartphone con tracciamento gps. Stiamo lavorando anche a cartine topografiche in scala 1:20000. Forniremo itinerari, ma anche indicazioni sulle strutture ricettive e sulle attività ristorative vicine ai percorsi, per dare un servizio completo».
«Lo slogan che ci siamo dati – ha spiegato il portavoce – per promuovere il “Comprensorio Alta Valnure” è: #iononmenevado. Vogliamo trasmettere tutto il nostro entusiasmo. L’obiettivo è valorizzare il territorio generando nuove opportunità per tutti. Insomma, vogliamo portare la gente su (in montagna) e creare le condizioni, per chi c’è già, di restare».
La nascita del progetto
Un progetto, quello del Comprensorio Alta Valnure e del suo slogan #iononmenevado, nato due anni fa. «Inizialmente – ha ricordato Samuele – il gruppo era formato da tre persone: io (consulente gestionale), Lorenzo Piria (esperto di marketing) e Alessandro Chiappini (programmatore informatico). L’idea è stata partorita dalla mente di Lorenzo. Abbiamo iniziato a verificare le opportunità che lo sport poteva generare sul nostro territorio, coinvolgendo le persone del posto. Io sono di Bettola, per questo ho voluto fortemente partire dalla Valnure. È un territorio che conosco bene, così come conosco bene le grandi potenzialità che racchiude. Le opportunità ci sono e sono sicuramente tante, vanno solo colte».
Non solo sport, ma anche racconti
Non solo semplice sport outdoor però. Trail Valley vuole unire, all’attività fisica, la riscoperta delle tradizioni. «Ogni sentiero – spiega Samuele – racchiude una storia. Non volevamo replicare il grandissimo lavoro già svolto dal CAI. Abbiamo quindi, grazie a Umberto Petranca, autore presso la compagnia teatrale Walking in Fabula, provato a fare qualcosa di diverso. Abbiamo realizzato dei “percorsi tematici”: itinerari caratterizzati da storie. Per fare qualche esempio, alcuni nomi dei percorsi sono: L’alchimia dei saperi, Le tracce dell’Impero, Alla scoperta dell’America, Il borgo fantasma, Il salto del lupo».
L’appello ad aderire al gruppo di lavoro
Un lavoro che richiede tempo e tanto, tanto impegno. «La realizzazione pratica del comprensorio di sentieri – ha continuato Samuele – è partita circa un anno fa. Abbiamo terminato gli otto percorsi previsti per la zona di Bettola. Adesso lavoreremo su Farini. Speriamo, nel breve, di poterci spostare su Ferriere e poi Ponte dell’Olio. Lavoriamo quasi tutti i week end. Siamo volontari. Gestiamo le uscite tramite un gruppo Whatsapp: ci troviamo, percorriamo i sentieri, li sistemiamo e li tabelliamo. Per ora lo zoccolo duro è formato da una decina di persone. Ci tengo a ringraziarli: Roberto Zanellotti, Andrea Gioia, Luca Corbellini, Marcella Rossi, Simone Speroni, Marco Bergonzi, Andrea Casazza. E poi: Valentina Maschi, Umberto Petranca, Alessandro Simonetta, Francesco Buonocore. Sperando di non aver dimenticato nessuno. Ma ci stiamo allargando e avremo bisogno dell’aiuto di tutti».
L’appello dei promotori di Trail Valley è volto, quindi, anche ad allargare il gruppo. «Il senso di questi incontri – ha precisato Samuele – è anche quello di sensibilizzare i residenti delle zone interessate sulle opportunità che possono nascere da questo progetto. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Più siamo e meglio è: il gruppo è aperto a chiunque voglia collaborare. Tutti insieme con un solo motto: #iononmenevado».
L’intervento di Luca Corbellini
Anche Luca Corbellini, amministratore comunale di Bettola, ha sottolineato l’importanza del progetto. «Come amministrazione comunale di Bettola – ha affermato –, abbiamo subito colto l’importanza di questa iniziativa. Di turismo e valorizzazione del territorio se n’è parlato, ma mai in modo sostanziale e sistematico. Questo progetto ha sostanza, quindi merita di essere sostenuto. Ci siamo perciò rivolti all’Unione Montana Alta Valnure che ci ha dato un fondo (6000 euro) grazie al quale abbiamo potuto acquistare pali e cartelli utili alla tracciatura dei percorsi».
L’amministratore comunale ha chiarito, però, quella che sarà la vera sfida. «Un grande lavoro è già stato fatto, ma la vera sfida sarà quella di dare continuità a questo progetto. L’obiettivo – ha continuato Luca Corbellini – è riuscire a garantire che, anche negli anni a venire, tutto questo sarà portato avanti. È necessario creare un consorzio che possa avere il sostegno tanto degli enti pubblici quanto dei privati. Ma per fare questo, ci vorrà la volontà politica, secondo me, anche di un livello istituzionale più elevato di quello comunale».
Quindi: #iononmenevado
Osservando gli ultimi grafici sull’andamento demografico dei comuni piacentini sopra quota 300 metri c’è il rischio di soffrire di vertigini a causa delle ripide discese. Negli ultimi anni il territorio collinare e montano della nostra provincia ha, senza dubbio, subito un progressivo spopolamento. La carenza di opportunità lavorative ha convinto, ma il più delle volte costretto, tante famiglie a scendere più a valle in cerca di maggior fortuna. All’interno di questo quadro ben delineato, c’è anche, e per fortuna, chi ha scelto con coraggio di provare a cambiare le cose. Al grido di: #iononmenevado.
Ivan Corbellini