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Anche gli agricoltori piacentini al Villaggio Coldiretti di Bologna

Stefano Brugnelli di Bobbio premiato stamattina agli Oscar Green regionali. Le nostre interviste a Luigi Bisi, presente con uno stand e al presidente nazionale Prandini

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Bologna, per tre giorni, si è trasformata nella capitale dell’agricoltura italiana. Nel cuore della città ha preso il via oggi il Villaggio Coldiretti: piazze e vie del centro sono diventate una grande vetrina del Made in Italy, tra sapori, sostenibilità e innovazione.
Un’occasione di incontro, di festa, ma anche di confronto sui temi che riguardano il futuro del settore.

In mattinata di è tenuta la cerimonia di consegna degli Oscar Green regionali che ha visto fra i premiati anche un piacentino, Stefano Brugnelli di Bobbio.

Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel suo intervento ha ricordato come “servano risorse per accompagnare l’evoluzione tecnologica all’interno delle nostre imprese e di cui i giovani rappresentano la punta più avanzata”. 

“L’aumento del 18% di giovani occupati in agricoltura nell’ultimo anno – ha proseguito – è importante perché si collega in modo sempre più evidente anche all’aspetto di carattere tecnologico che riguarda la gestione dei dati, l’utilizzo dei droni, tutto ciò che può connettere la sensoristica, i satelliti, le informazioni digitali”.

Prandini si è soffermato sull’importanza dei contadini dicendo che “di agricoltori ne ha bisogno il mondo ma ne ha bisogno soprattutto l’Italia visto che oggi noi siamo il settore in termini economici che ha creato una tenuta di carattere sociale. Se riusciremo a sostenere una giusta redditività al lavoro dei nostri giovani sono convinto che di record e di numeri ne potremo garantire sempre di più in termini di crescita economica, sociale e occupazionale”.

Ma c’è anche un’altra innovazione che Coldiretti sta portando avanti e che riguarda anch’essa le giovani generazioni. “Parlo dell’educazione alimentare – ha concluso Prandini – a partire dalle scuole, dove stiamo cercando di rompere un meccanismo dove le aste per la fornitura di cibo nelle mense pubbliche premia costantemente chi offre il cibo che costa meno. Noi dobbiamo premiare chi porta un cibo distintivo e di qualità, garantendone l’accesso a tutti”.

Nutrita anche la partecipazione piacentina degli agricoltori di Coldiretti guidati dal direttore Roberto Gallizioli che ha dichiarato:“Il Villaggio è un momento di incontro e orgoglio per la nostra agricoltura”.

Sono attesi dalla nostra provincia (da oggi a domenica) oltre 1200 visitatori, tra agricoltori, studenti e cittadini, che prenderanno parte a questo appuntamento dedicato al Made in Italy, all’innovazione e alla sostenibilità.

Spazio oggi anche al confronto tecnico con il convegno su imprese biologiche e nuove agevolazioni, con Enrica Gobbi, Gianpaolo Sarno e Francesco Giardina.
Le Donne di Coldiretti Piacenza saranno impegnate nel coinvolgere scuole e famiglie con i laboratori didattici, mentre i Cuochi Contadini e Terranostra Piacenza valorizzeranno i sapori del territorio. Protagoniste anche le cantine piacentine e l’azienda Melisseo di Ferriere con i prodotti alla lavanda.
Il Villaggio di Coldiretti ospita anche un grande mercato contadino con prodotti e specialità della nostra Italia, dalla Sicilia al Trentino. Fra gli stand era presente anche quello del Mulino Bisi. Abbiamo intervistato (ascolta qui sotto) Luigi Bisi.

“E’ sempre una bella cosa questa iniziativa – ha detto Bisi. – Le persone sono entusiaste e curiose. Ho portato i salumi Dop, quindi l’eccellenza della nostra Piacenza. Ho poi la produzione autunnale della mia azienda, quindi radichi, insalate, broccoli, cavolo nero. Abbiamo avuto un grande successo. Un pezzettino di Piacenza è arrivato anche a Bologna”. 

“La clientela – continua Bisi – è variegata: è molto singolare, ad esempio, l’interesse degli studenti che magari cercano il prodottino a basso prezzo perché con pochi soldi riescono a farsi la spesa per la settimana e Bologna è una città molto studentesca. Al contrario ci sono persone che hanno interesse a capire la qualità del prodotto, che fanno domande. Non mancano nemmeno gli stranieri”. 

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