Il Cinema d’argento, i “Martedì della salute” e le visite guidate dedicate alla terza età in programma nelle prossime settimane

Domani, mercoledì 10 gennaio, alle 15, presso la multisala Politeama si rinnova il consueto appuntamento con il Cinema d’Argento, rassegna dedicata alla terza età che propone i grandi titoli della stagione. La pellicola in cartellone – scelta tra le migliori attualmente in programmazione e che quindi prevede l’ingresso al costo di 3 euro – è “Wonder”, di Stephen Chbosky, con Julia Roberts e Owen Wilson nei panni dei genitori del piccolo Auggie (interpretato da Jacob Tremblay) che, nato con una rara malattia, dovrà affrontare il mondo della scuola per la prima volta. Come sarà accettato da compagni e insegnanti? Una storia per tutte le età, una favola gentile sulla differenza campione di incassi negli Stati Uniti.

Infine, sempre nell’ambito delle iniziative rivolte alla terza età, proseguono le visite guidate per gli anziani (con prenotazione obbligatoria) alla scoperta del patrimonio culturale cittadino. La prossima tappa (al costo di cinque euro), giovedì 25 gennaio alle 10, sarà dedicata alla chiesa rinascimentale di Santa Maria di Campagna, con gli affreschi del Pordenone, le tele di Guido Reni e Camillo Procaccini e tanti altri tesori nascosti.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’ufficio Attività socio-ricreative, rivolgendosi direttamente alla sede di via Taverna 39 (lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 8.45 alle 13), oppure telefonando negli stessi orari ai numeri 0523-492743/2724 o scrivendo all’indirizzo di posta elettronica socioricreative@comune.piacenza.it.




L’imprenditoria straniera a Piacenza in aumento rispetto a quella “autoctona”

Qual è la situazione del tessuto imprenditoriale piacentino? Uno studio dell’Università Cattolica di Piacenza può fornire qualche informazione in più per avere un quadro completo e sfatare qualche mito che resiste.

“Piacenza, Lavoro, Economia e Società”, datato luglio 2017, parte da un’analisi generale del quadro italiano per andare nello specifico. Alla fine del 2016 sono 29 mila 993 le imprese registrate in tutta la Provincia, di cui 26 mila risultano attive. Saldo negativo per quanto concerne il tasso iscrizioni/cessazioni: 1537 contro 1790, 253 unità in meno, dato che si riduce a 139 escludendo quelle chiuse d’ufficio. Saldo negativo anche in tutta la Regione, con 2 mila 666 imprese in meno (1459 escludendo quelle chiuse d’ufficio). Ma si sa, mal comune mezzo gaudio. Costruzioni, Commercio e Agricoltura le attività maggiormente colpite. Fiorenzuola eccezione che conferma la regola, con 23 imprese in più. Si distinguono Parma e Pavia, che a fronte di 46 mila imprese iscritte, vedono il loro saldo il leggero attivo.

IMPRENDITORIA STRANIERA

Ma il dato interessante risulta quello riguardante l’imprenditoria straniera. Le imprese Straniere registrate a Piacenza alla fine del 4° Trimestre 2016 sono 3.250, delle quali 2.980 risultano attive. Le dinamiche anagrafiche rilevate nel corso dell’anno evidenziano un flusso di 343 nuove iscrizioni a fronte di 255 cessazioni (delle quali 15 sono dovute a chiusure disposte d’ufficio) ed il saldo che ne consegue risulta positivo per 103 unità escludendo dal conteggio le cessazioni “non congiunturali”. Esaminando nel dettaglio le dinamiche anagrafiche delle imprese guidate da stranieri si può notare che i saldi fra iscrizioni e cessazioni -negli ultimi 5 anni- sono sempre risultati in campo positivo, mentre al contrario le imprese “autoctone” hanno registrato un andamento sistematicamente negativo. Anche negli ambiti territoriali di confronto si registrano movimentazioni anagrafiche tutte positive e l’incidenza delle Imprese Straniere risulta accresciuta ovunque. Un trend che risulta positivo in tutta la Regione.

IMPRENDITORIA FEMMINILE

Le imprese a trazione femminile sono 6463, di cui 5880 attive. 429 le iscrizioni e 467 le cessazioni, con un saldo negativo di 38 unità. Solo Parma in Regione registra flussi positivi di ben 65 unità, mentre Lodi addirittura 98 imprese in meno. Nel settore del Commercio e dell’Agricoltura si concentrano quasi la metà delle imprese femminili piacentine, ovvero 1.722 esercizi commerciali e 1.244 imprese agricole.

CONTRATTI

Ma quali sono i contratti maggiormente utilizzati? Su 51 mila 721 contratti di lavoro (escluso il lavoro nero quindi) si può vedere come ci sia stata un ‘impennata dei contratti a tempo indeterminato nel 2015 (11 mila 605 contro i 7 mila dell’anno precedente) frutto probabilmente del Jobs Act, e un calo drastico a 6 mila nel 2016. Nel 2015 sono diminuiti i contratti a tempo determinato (26 mila contro 28 mila nel 2014), mentre nel 2016 l’esplosione fino a 37 mila contratti di questa tipologia (circa il 71% del totale). Crollo del lavoro somministrato da 8 mila unità nel 2015 a 3530 del 2016.

Per dettagli consultare il rapporto QUI

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Madre di due figli da anni vittima di violenze, il sostegno della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati

Anni di violenze fisiche e psicologiche inflitte dal marito e un rapporto coniugale di grave conflittualità, del quale anche i due figli, nonostante l’età già adulta, rimangono vittime. Poi la donna – 63enne di origini francesi e residente a Piacenza – decide di rivolgersi al Centro antiviolenza Telefono Rosa, che attiva quindi la consulenza legale e un percorso psicoterapeutico (entrambi gratuiti) per affrontare le dolorose conseguenze delle violenze subite. Come spesso succede, gli episodi di vittimizzazione determinano una spirale di difficoltà dalla quale non è facile uscire. Anni di maltrattamenti hanno infatti comportato nella donna una grave compromissione nella gestione dei rapporti relazionali e profonde conseguenze psicologiche, che si riflettono nella difficoltà, aggravata dall’età, di trovare un lavoro (nonostante l’esperienza pluriennale). A questo si sono aggiunte le spese da affrontare nell’immediato: il trasloco in una nuova casa (di edilizia popolare), il mobilio, l’affitto, le spese mediche e quelle legali per la separazione dal marito.

In suo aiuto è quindi intervenuta, su richiesta del sindaco Patrizia Barbieri, la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, che nei giorni scorsi ha stanziato un contributo di 10mila euro per aiutare la donna ad affrontare le spese più urgenti e le gravi conseguenze del reato subito. “Concretezza e tempestività sono i due punti attorno ai quali ruota l’intervento della Fondazione – spiega l’assessore alla Sicurezza urbana, Luca Zandonella -, l’unica esperienza in Italia di supporto alle vittime di gravi reati dolosi. Istituita nel 2004 da Regione Emilia Romagna, Province e Comuni capoluogo, la Fondazione ha l’obiettivo di dare sostegno immediato alle vittime dei crimini dolosi di maggiore gravità, per consentire alla vittima o alla sua famiglia di affrontare nell’immediato lo choc determinato dal crimine subito”. Prosegue l’assessore: “La richiesta di sostegno è rivolta dal sindaco del Comune in cui è avvenuto il fatto o di residenza della vittima. L´intervento della Fondazione può essere volto al sostegno scolastico ai figli della vittima, a sostenere particolari cure mediche o le spese per l´affitto di casa per brevi periodi. Oppure ancora può consistere in una donazione una tantum per affrontare le difficoltà più urgenti. L´intervento, infatti – conclude Zandonella -, non è mai definito a priori, ma cerca di sostenere nel concreto e in tempi rapidi i bisogni della vittima o dei suoi familiari”. 

Dall’Ufficio Stampa del Comune




Auto con targa bulgara e senza revisione: sanzionato dalla Municipale

Nei giorni scorsi, nel corso dell’attività di controllo nella zona del quartiere Roma, una pattuglia del Nucleo Operativo Sicurezza Tattica (Nost) della Polizia Municipale ha intimato l’alt in via Capra a un’autovettura Opel Astra con targa bulgara, condotta da un cittadino di nazionalità marocchina.

Gli agenti, dopo aver effettuato le necessarie verifiche, hanno riscontrato la regolarità dei documenti di guida, ad eccezione di quelli riguardanti la revisione del veicolo, in quanto il tagliando ed il relativo attestato bulgari risultavano difformi rispetto al modello originale. Il conducente è stato quindi sanzionato per omessa revisione e denunciato per il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.), mentre l’auto è stata sottoposta a fermo per sessanta giorni per il pagamento della sanzione relativa all’omessa revisione.

I documenti inoltre sono stati sequestrati per ulteriori verifiche tecniche da parte dell’ufficio Falsi documentali della Polizia Municipale.




Quanti anni servono per acquistare casa?

L’acquisto della casa è una delle spese maggiori che le famiglie italiane devono sostenere. A livello nazionale l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha calcolato che sono necessarie 6,2 annualità di stipendio per comprare casa, sostanzialmente tante quante ne servivano nel 2016.

La Capitale è la città dove occorrono più annualità (10) seguita da Milano con 9,3 annualità e Firenze con 8,5. La città dove servono meno annualità di stipendio è Palermo (3,9). In leggero aumento le annualità occorrenti a Bologna e Milano.

Effettuando un confronto a distanza di dieci anni, si evince che a livello nazionale la differenza è stata più consistente: infatti si è passati dalle 10,2 annualità nel 2007 alle 6,2 nel primo semestre del 2017. In questo lasso temporale Roma (-4,8 annualità), Milano e Napoli (-4,7 annualità) hanno avuto le variazioni più rilevanti.




Foti (Fdi): tribunale esautorato da nuova legge fallimentare

Lasciare inalterati i vigenti criteri di attribuzione della competenza fallimentare ai tribunali esistenti per evitare l’effetto negativo di concentrazione solo su alcuni uffici giudiziari della materia concorsuale. Tommaso Foti (Fdi) in un’interrogazione alla giunta fa il punto sulla nuova delega per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza, che ha tra gli oggetti la riforma delle procedure concorsuali e la disciplina della composizione delle crisi da sovraindebitamento.

La legge, che dovrebbe entrare in vigore entro 12 mesi, prevederebbe, tra le altre novità, che i tribunali non aventi sezioni specializzate in materia d’impresa vengano privati della competenza in ambito fallimentare.

“In Italia non si può restare senza la presenza di istituzioni come i tribunali” secondo Foti che riporta l’esempio di Piacenza. Con questa legge, il tribunale della città “non avrebbe più procedimenti concorsuali, né giudici delegati e, dunque, perderebbe tutte le attività connesse”, oltre al fatto che gli operatori del settore dovrebbero recarsi in altri tribunali. Il problema, aggiunge Foti, investirebbe anche tutti gli ordini professionali, in particolare avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti, che verrebbero privati delle professionalità tecniche acquisite nel tempo, con conseguente impoverimento di tutto il territorio. Infine, fa notare il consigliere, il disagio colpirebbe anche tutti gli imprenditori (grandi e piccoli) che non troverebbero più nel contesto in cui operano i necessari punti di riferimento di specialisti in materia di “crisi d’impresa”.

Francesca Mezzadri




Sforza ricorda Ercole Camurani, “studioso di cose anche piacentine”

Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di Ercole Camurani scritto dall’avvocato Corrado Sforza Fogliani

“Ciao, Ercole. Ercole era anzitutto un maestro. Già quando, lui Segretario regionale della GLI-Gioventù liberale italiana, lo conoscevo solo come “Camurani”, avevo ben compreso la sua stoffa, la sua forza di trascinamento, di indicare la strada. Poi, lo conobbi personalmente. E allora, alla considerazione che si deve a un maestro, unii la stima per un amico: amico amico, anche in politica (perfino – direi – in politica, dove di solito non esistono amicizie, ma solo alleanze).

Si distinse, fra l’altro, come studioso. Alla storia si dedicava con passione: quella di scoprire, di trovare esempi da imitare, da additare. E’ stato l’unico, vero studioso del Partito liberale: se la salute lo avesse assistito (e, invece, la sorte gli fu in materia avara, negli ultimi tempi) avremmo oggi una storia completa del movimento liberale, di un movimento che ha avuto eminenti personalità, che ha arricchito tanti movimenti politici e/o partitici che gli sono sopravvissuti. Personalità liberali si sono disperse da tante parti, non solo politiche: e da tutte le parti hanno portato il senso della moderazione nell’innovazione. “L’Italia l’hanno fatta i moderati” era solito dire Ercole, e aggiungeva, pressappoco: “Gli altri, quelli che oggi si celebrano, che vanno oggi per la maggiore, magari solo perché avevano la camicia rossa o combattevano la monarchia unificatrice, quelli l’unità l’hanno solo messa in pericolo”.

Il meglio di sé, Ercole lo diede – oltre che nello studio – quando Malagodi (col quale aveva curato la produzione della rivista “Libro Aperto”, fondata dal leader liberale) divenne ministro del Tesoro nel Governo Andreotti, e lo chiamò alla sua Segreteria particolare. Ercole s’improvvisò anche in questo ruolo, subito s’orientò nei meandri (non solo fisici, non solo materiali) del ministero, tenne sempre i dovuti contatti con il Partito e con gli amici, si pose al servizio di quell’idealità che aveva sempre ispirato ogni sua azione, fin dalla prima gioventù.

Camurani, da storico, si occupò anche di cose piacentine, e più volte. Memorabile lo studio su padre Francesco Saverio Brunani, presentato dal Sindaco Papamarenghi al Comune di Lugagnano. Fondamentale anche la sua collaborazione con la Banca di Piacenza: pubblicò con la sua Editrice i primi volumi anastatici di opere piacentine per conto dell’Istituto, del quale stava scrivendo la storia (se la salute non glielo avesse impedito) sulla base di documentazione inedita della Banca d’Italia che egli possedeva.

Ercole Camurani ci lascia il ricordo di un liberale autentico, entusiasta, che non è mai venuto meno alle sue idee, ai suoi ideali, anche nei momenti più difficili della vita. Il ricordo di uno studioso che ha sempre saputo unire le sue capacità di approfondimento intellettuale a  quelle  pratiche,  in  qualsiasi  cosa,  anche  minore. Che è esattamente quel che contraddistingue i grandi.

Corrado Sforza Fogliani”.

 




Zanardi (Liberi): “Più manutenzione sul Facsal”

Il pubblico passeggio è un tratto, completamente pedonale, frequentato quotidianamente da tantissimi piacentini per passeggiare, per attività sportiva o ludica, ed è anche utilizzato come punto di ritrovo per tantissimi manifestazioni.

Tutte le generazioni vivono il facsal, dai bambini agli anziani.

Per questa ragione dovrebbe essere oggetto di manutenzione costante e dovrebbero esserne garantite condizioni di massima cura per questioni di sicurezza e decoro.

Al momento, però, molte delle criticità, che già in passato erano state segnalate, continuano a persistere, creando pericoli e degrado.

Si nota la presenza di avvallamenti nel manto calpestabile che possono essere causa di cadute, le condizioni dei bagni pubblici rimangono precarie e anche lo stato del parco giochi in prossimità di Viale Patrioti sarebbe sicuramente da migliorare sia come pulizia che come manutenzione.

L’avvallamento in foto si trova prima dell’incrocio con Via Giordani e, probabilmente, è stata causato da lavori di posa del teleriscaldamento, tuttavia, da verificare.

I servizi igienici, nonostante sia migliorata la pulizia, strutturalmente presentano problemi: oltre ai continui guasti e alla difficoltà nella chiusura delle porte, non sono ancora accessibili per i disabili. Inoltre, anche la chiusura risulta oltremodo anticipata rispetto alle necessità.

A novembre l’assessore Garetti aveva evidenziato che, purtroppo, le condizioni del pubblico passeggio dipendevano anche dalla mancanza di personale del comune. Pur comprendendo le difficoltà, si invita l’amministrazione a provvedere quanto prima sia ad eliminare le criticità, sia a pensare ad un progetto globale di reale riqualificazione e valorizzazione del pubblico passeggio, condividendo a largo raggio idee.

Gloria Zanardi

Consigliere Comunale Piacenza gruppo Liberi




Rifiuti urbani: crescita costante a Piacenza

E’ degli ultimi spiccioli di 2017 “Dati ambientali 2016, la qualità dell’ambiente in Emilia Romagna”, rapporto dell’Arpae che ricorre all’abbondante ricorso di strumenti innovativi di informazione ambientale, quali le infografiche, cosicchè da farne un utile supporto all’ulteriore crescita della consapevolezza e conoscenza dell’ambiente in cui viviamo. Particolarmente interessanti valori relativi ai rifiuti urbani prodotti in Regione per abitante dal 2001. In 15 anni si può vedere come la media sia passata da 620 kg in un anno a oltre 660. Quasi tutte le Province analizzate segnano un picco nel 2010, per poi scendere.

Piacenza è passata dai 560 kg circa/abitante nel 2001, che ci metteva bel al di sotto della media prodotta in regione di circa 100 kg, fino al 2016, che ci vede oltre la media, attestandoci a 675 kg circa. Curioso il caso di Parma e Bologna, che pur avendo un numero decisamente più consistente di abitanti producono meno rifiuti, tra i 575 e i 580 kg per abitante nel 2016.

La produzione totale di rifiuti urbani in Emilia-Romagna nel 2016 è stata pari a 2.969.293 tonnellate, in linea con i valori registrati nel 2015. La produzione pro capite è passata da 665 kg/ab. nel 2015 a 666 kg/ab. nel 2016. Su scala provinciale, la produzione pro capite registra un trend positivo in tutte le province, eccetto il lieve calo di Reggio
Emilia e Ravenna. Le differenze dei valori tra le varie province sono legate a un insieme di fattori, i più significativi dei quali sono: i criteri di assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani, le presenze turistiche, le componenti territoriali e socio-economiche prevalenti nel territorio di riferimento.

Ciò che ci differenzia rispetto alle altre Province è la produzione di rifiuti speciali, decisamente sotto la media rispetto a tutte tranne Rimini. Modena, Ravenna e Bologna, territori dove è presente il maggior numero delle attività produttive della
regione.

RACCOLTA DIFFERENZIATA

Trend decisamente positivo per quanto concerne la raccolta differenziata, che è passata da una media regionale del 25% del 2001, a oltre il 60%. Un dato frutto comunque di una certa disomogeneità: Parma, Reggio Emilia, Modena, Piacenza, Ferrara e Rimini), altre (Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna) si attestano su percentuali inferiori. A Ravenna nel 2016 la diminuzione dei quantitativi di rifiuti raccolti in modo differenziato è imputabile alla diminuzione dei rifiuti speciali assimilati agli urbani.

Il report completo QUI

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Anniversario del Tricolore. L’impegno della Regione a sostenere i valori della Costituzione e dell’unità nazionale

La celebrazione del Tricolore (“una bellissima bandiera che ogni volta che la guardiamo ci emoziona”) e dei 70 anni della Costituzione (“per molti la più bella del mondo”), il valore dell’unità nazionale, ma anche l’esempio offerto dall’Emilia-Romagna in molti campi della vita civile, sociale ed economica, l’impegno per far ripartire le aree della regione colpite dalla recente all’alluvione, insieme alla richiesta di un’Europa meno burocratica e più attenta alla crescita e alla solidarietà.

Sono i punti chiave dell’intervento del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, questa mattina a Reggio Emilia per le celebrazioni del 221° anniversario del Tricolore, alla presenza del presidente del Consiglio, PaoloGentiloni, del Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, del sindaco, Luca Vecchi, del presidente della Provincia, Giammaria Manghi e allo storico Alberto Melloni.
“È un onore– ha esordito Bonaccini- essere qui a celebrare questa bellissima ricorrenza, che cade proprio in occasione del 70° anniversario della Costituzione italiana, i cui valori di fondo come Regione ci impegniamo a far valere, a partire dal grande lavoro messo in campo per garantire alcuni diritti inalienabili alle persone, come il diritto all’istruzione, alla salute, al lavoro”.
“Questa terra- ha ricordato il presidente- ha dato un contributo importante all’Unità d’Italia. La terra dei fratelli Cervi, di don Dossetti e dei tanti che hanno messo a repentaglio la propria vita e quella dei loro cari per dare a tutti noi un traguardo di libertà, di pace e di democrazia”.
C’è quindi il grande tema della memoria, che non è solo celebrazione, “e vado orgoglioso che questa Regione abbia approvato una legge sulla memoria del ‘900, nel solco dei valori della Costituzione, che ogni anno mette a disposizione risorse in favore di chi si impegna per la diffusione della memoria e della nostra storia”
Come fare per garantire l’agibilità dei diritti sanciti dalla Costituzione? Per il presidente della Regione è basilare l’impegno della Regione stessa a garantire “quei diritti inalienabili per le persone, come la salute, il lavoro, l’istruzione. E lo stiamo facendo, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
Soffermandosi in particolare sul tema del lavoro, Bonaccini ha ricordato – evidenziando che il lavoro è dignità – i risultati conseguiti anche grazie al “Patto per il Lavoro” siglato con tutte le forze sociali, cioè aver riportato in tre anni la disoccupazione al 6% dal 9%. “ma non ci accontentiamo. Il nostro impegno è di centrare il traguardo della piena occupazione entro il 2020 in questa regione, come contributo alla crescita complessiva del Paese”.
Bonaccini è tornato anche sulla pre-intesa siglata nei mesi scorsi con il Governo per avere condizioni di maggiore autonomia per la Regione Emilia-Romagna. “Siamo convinti- ha ribadito- che sia giusto che le realtà più virtuose siano premiate, ma entro una cornice molto netta, che per noi è sacra: l’unità nazionale, contro ogni forma di egoismo e separatismo”.
Poi il ricordo della tragedia del terremoto del 2012, “il più drammatico dopo quello dell’Irpinia in termini puramente economici, perché ha fatto 13 miliardi di euro di danni. Un terremoto dal quale ci siamo rialzati, dando prova di grande forza a tutto il Paese”.
Ha richiamato, il presidente, anche le recenti alluvioni che hanno colpito Lentigione, Colorno, Campogalliano. “Noi – rivolgendosi idealmente ai rappresentanti delle popolazioni colpite – saremo sempre vicini a voi, per ripartire e per cancellare ogni danno che si è verificato nel corso di questi eventi”
Infine il richiamo ad un Europa – con un saluto e un ringraziamento per ciò che ha fatto al professor Romano Prodi, presente in sala – che è la dimensione dove si traguarda il futuro del Paese.
“Vogliamo fortemente l’Europa, anche se non ci piace quando è troppo burocratica e guarda solo al rigore e non alla crescita. Oppure quando gira in troppi casi lo sguardo dall’altra parte, mentre l’Italia è impegnata a salvare vite umane nel Mediterraneo”.
“Abbiamo l’orgoglio delle nostre radici- ha concluso il presidente – ma siamo anche molto attenti al bene comune. Agli studenti dico che la loro generazione è tra le poche che nella storia hanno avuto la fortuna di non conoscere la tragedia della guerra. L’Europa serve anche a questo, e dobbiamo batterci affinchè le risposte ai problemi non siano alzare muri ma, come dice Papa Francesco, costruire ponti”.

Dalla Regione Emilia Romagna