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A Piacenza, nel 2024, i carabinieri hanno effettuato 45 interventi al giorno

Le pattuglie hanno complessivamente percorso 1.893.756 chilometri: controllato 66.555 persone e 46.182 veicoli. Il 112 è stato contattato 118.430 volte. Individuato l’autore di 1 delitto su 4

Si è tenuto questa mattina, presso il comando provinciale di via Beverora, il tradizionale incontro di fine anno con la stampa che è stato anche l’occasione per tracciare il bilancio dell’attività dell’Arma a Piacenza negli ultimi dodici mesi.

Nel 2024 le pattuglie dei carabinieri della provincia di Piacenza hanno complessivamente percorso 1.893.756 chilometri in servizi di controllo del territorio e preventivi, ed hanno effettuato 14.587 interventi (quasi 45 al giorno).

Servizi svolti ogni giorno nell’arco delle 24 ore, sia in città che in provincia, con l’impiego dei comandi stazione e degli equipaggi del Radiomobile. Nel corso dei 19.018 servizi esterni, sono state controllate 66.555 persone e 46.182 veicoli.

Un’attività di prevenzione che ha riguardato anche il settore della sicurezza stradale. 2186 sono stati gli interventi effettuati per sinistri stradali, mentre 2155 sono state le contravvenzioni al Codice della Strada, di cui 132 per guida in stato di ebbrezza alcolica o per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Numeri non fini a sé stessi, che consentono di dare una dimensione e consistenza all’attività preventiva e di controllo ogni giorno messa in campo dai carabinieri di Piacenza.

Sempre sul piano della prevenzione, è stata posta particolare attenzione all’attività di sensibilizzazione e formazione dei giovani sul tema della legalità, con particolare riferimento al bullismo ed ai rischi legati al cyber-bullismo, nonché all’uso consapevole dei social media (sono già stati svolti 23 degli 88 incontri programmati per l’intero anno scolastico).

Inoltre presso le municipalità, nelle parrocchie, nei centri per anziani e presso altre associazioni e luoghi di aggregazione, sono stati organizzati incontri per informare la popolazione sui rischi e sui reati più diffusi quali le truffe e i furti in abitazione. Un modo per dare al cittadino consigli semplici ed efficaci, ma anche per ricordare loro che, in caso di dubbio, chiamare il 112 è la soluzione migliore e più rapida per ricevere aiuto. La telefonata al 112 è tanto più efficace quanto più è tempestiva. Meglio chiamare immediatamente, anche con elementi frammentari da integrare o rettificare con telefonate successive, piuttosto che aspettare di avere un quadro completo di situazione.

Una maggior consapevolezza dei rischi e dei servizi da attivare in caso di bisogno, consente al cittadino di proteggersi con maggior efficacia, ma anche all’Arma di offrire una risposta più aderente e tempestiva.

In ambito di prevenzione, è poi risultato strumento fondamentale anche quello della collaborazione e delle sinergie con le componenti specialistiche dell’Arma, ed in particolare N.A.S. e Nucleo Ispettorato del Lavoro. I controlli svolti nei vari settori hanno infatti permesso, in molti casi, di evidenziare carenze o inadempienze che, se trascurate, avrebbero potuto avere conseguenze anche gravi. Nel corso dell’anno i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro hanno eseguito 165 ispezioni in città e provincia a ditte, cantieri edili e attività, sia a tutela dei lavoratori occupati, che dell’utenza.

Attività di supporto alla popolazione e di repressione dei reati

Nel 2024 il cittadino ha contattato il numero di emergenza 112 per ben 118.430 volte. In 1.352 casi si è trattato di richieste di soccorso. Grazie alle 29 Stazioni Carabinieri sparse su tutto il territorio della provincia sono state ricevute 19.264 persone. Ad ognuna di esse è stata garantita accoglienza ed attenzione, anche quando si è trattato di un semplice sfogo o per richiedere un consiglio.

Nel 2024 l’indicatore complessivo della delittuosità in provincia ha avuto una leggera, positiva flessione (9.349 reati al 23 dicembre 2024 contro 9.865 in tutto il 2023), mentre per quanto riguarda l’azione di contrasto: 2.061 delitti hanno presunti autori noti (quasi uno su quattro).

L’Arma, anche in virtù della sua capillare presenza su tutto il territorio, ha la responsabilità di procedere per l’83% dei reati che accadono in provincia.

Delitti non di rado gravi, che richiedono prontezza e competenza. Nell’anno in corso i Carabinieri di Piacenza hanno dovuto procedere per due efferati omicidi, verificatisi uno in città ed un altro in provincia, riuscendo in breve tempo e sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria, ad individuarne i presunti responsabili, poi tratti in arresto.

Altro impegno, anch’esso non trascurabile, è quello che deriva da fatti del quotidiano, come ad esempio gli interventi richiesti per liti e dissidi che, nell’anno in corso, sono stati ben 3.215. Un’attenzione particolare è stata indirizzata alle fasce deboli, sempre più spesso vittime di violenze di genere. Sempre costante e viva, infatti, l’attenzione e l’impegno che l’Arma piacentina pone nell’attività di prevenzione e contrasto a questo spregevole fenomeno, attraverso il ricorso a tutti gli strumenti disponibili per evitare che comportamenti violenti degenerino in condotte più gravi. 168 sono stati il totale dei reati “codice rosso”, 96 il totale dei provvedimenti eseguiti (67 divieto di avvicinamento e 29 persone arrestate).

Potenziamento della Struttura

Molta attenzione e risorse sono state dedicate all’aggiornamento professionale dei carabinieri in servizio in questa provincia, sia mediante corsi di aggiornamento professionale sia con periodi di istruzione svolti nell’ambito dei reparti di appartenenza. Con riguardo ai corsi formativi, particolare valenza hanno avuto quelli svolti presso gli istituti di formazione dell’Arma, la cui struttura e durata consente di ottenere una elevata specializzazione anche in settori innovativi e complessi. Ben 148 Carabinieri di ogni grado, hanno preso parte a 23 corsi su temi che spaziano dalle nuove tecnologie investigative alla criminalità informatica, dalla guida in condizioni di emergenza alla tutela delle fasce deboli, dal contrasto alla corruzione alle tecniche di aggressione dei patrimoni illeciti, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro all’utilizzo del taser.

Nei prossimi mesi, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Podenzano, verranno completati i lavori del nuovo presidio dell’Arma in quella importante area del territorio provinciale, portando così a 30 il numero delle Stazioni.

Infine, nell’anno in corso, 3 Carabinieri di questa provincia hanno partecipato a missioni internazionali. Un impegno, quello svolto all’estero in missioni di mantenimento della pace o di stabilizzazione, che consente al personale di accrescere in maniera significativa le proprie competenze e di acquisire sensibilità che troveranno utile applicazione anche una volta rientrati in Patria.

Attività preventiva e repressiva, ma non solo

Il Comando Provinciale Carabinieri di Piacenza, anche nel 2024, ha dedicato particolare attenzione e cura alla propria storia e alla memoria dei Carabinieri che, in questa provincia, hanno sacrificato la loro vita per il bene comune e per la salvaguardia dei principi Costituzionali.

Il 30 settembre 2024, presso la Chiesa di San Mario e San Giovanni Battista di Vigolzone è stata celebrata la santa messa in suffragio del Vice Brigadiere M.O.V.C. alla memoria Luca Di Pietra, deceduto tragicamente in servizio 10 anni fa a Castel San Giovanni. A lui, sarà inoltre intitolata proprio la Stazione Carabinieri di Podenzano.

La Provincia di Piacenza ha un legame forte con l’Arma dei Carabinieri, testimoniato anche dalla straordinaria figura di un Carabiniere piacentino M.O.V.M. alla memoria, ovvero il Brigadiere Alberto Araldi, già comandante partigiano noto con il nome di battaglia di “Paolo”. Nato a Ziano Piacentino (PC) il 18 gennaio 1912, si arruolò nell’Arma nel 1930 per poi, all’indomani dell’8 settembre del ’43, entrare a far parte del movimento clandestino di resistenza. Già dal dicembre dello stesso anno entrerà a far parte della I^ Divisione Piacenza, assumendo dapprima la qualifica gerarchica partigiana di “Capo Distaccamento” e poi di “Comandante di Brigata”. In quella veste, memorabili furono le sue imprese. Un eroe, ma anche un personaggio cinematografico. Specialista nel sottrarre armi ai nazifascisti, compiva le sue azioni tramite camuffamenti che gli consentivano di entrare nelle polveriere nemiche, depredandole di armi e munizioni. Azioni spregiudicate, ai limiti dell’immaginazione, che gli valsero l’ammirazione sia dei colleghi che di gran parte della popolazione. In occasione degli 80 anni dalla sua tragica morte (avvenuta per fucilazione il 6 febbraio 1945), il Comando Provinciale con il supporto delle scuole e di altre istituzioni locali, sta preparando un ricco calendario di iniziative per ricordarne la figura, anche con l’obbiettivo di indicare, soprattutto ai giovani, un eroe a loro vicino. Un eroe di questa terra cresciuto con i loro stessi orizzonti negli occhi, in grado di muoverne i sentimenti verso ideali di giustizia e di impegno civile.

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