Sul territorio piacentino sono in arrivo 1milione 839mila euro per interventi finalizzati alla rigenerazione urbana. Nel dettaglio, un milione di euro è destinato ai comuni di Pontenure, Calendasco, Gragnano Trebbiense, Cadeo, Fiorenzuola D’Arda e Alseno. Mentre 839mila euro è la cifra stanziata per Castelvetro piacentino. “In provincia di Piacenza sei comuni saranno finanziati per il progetto “Francigena in comune”, mentre Castelvetro è stato premiato per la sua proposta di valorizzare lo spazio collettivo dal centro alla periferia”, hanno commentato i consiglieri.
“Le nostre congratulazioni, in particolare, vanno agli amministratori dei Comuni che hanno collaborato proficuamente tra loro, attraverso la buona volontà e la capacità di fare rete, cosa che molto spesso si fa fatica a mettere in atto”.
Il bando si proponeva di promuovere misure a supporto di strategie di rigenerazione urbana e territoriale volte a orientare pratiche e modalità d’intervento per la qualità urbana e la sostenibilità ambientale. “Questo – hanno poi spiegato i consiglieri – è stato un modo proficuo per rendere i nostri comuni più belli e vivibili attraverso la valorizzazione del patrimonio che ciascuno ha, dall’edilizia al verde pubblico, facendo riferimento alla legge urbanistica regionale”.
Il bando, concluso a settembre, metteva a disposizione 30 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione e 6,5 milioni dalla Cassa depositi e prestiti per l’housing sociale. “La Regione – hanno sottolineato Molinari e Tarasconi – ha esaminato 120 progetti. 37 i Comuni le cui domande sono state considerate ammissibili e che hanno come comune denominatore la cura degli spazi collettivi e il consumo zero di suolo”.
La prossima fase sarà la sottoscrizione ufficiale tra Regione e Comuni interessati del contratto di rigenerazione urbana, con il dettaglio degli interventi e delle azioni proposte, il piano economico-finanziario e il relativo cronoprogramma di attuazione. Entro il 31 dicembre 2019 i Comuni che si candidano a realizzare gli obiettivi utilizzando le risorse del Fondo di sviluppo e coesione dovranno avere appaltato i lavori, pena la revoca delle risorse.