Avete presente la possibilità che le mappe di Google offrono di visitare virtualmente le città aggirandosi fra le strade? Un’esperienza simile è ora disponibile anche per entrare all’interno delle Botteghe storiche piacentine. La tecnologia diventa dunque un mezzo per valorizzare quei negozi, bar e ristoranti che rappresentano la tradizione commerciale della nostra città. Per essere definiti bottega storica ed essere inseriti nell’apposito Albo regionale occorre avere alle spalle almeno 50 anni di attività, un traguardo non da poco.
“Nell’era della trasformazione digitale – sottolinea l’assessore al Marketing Territoriale Simone Fornasari – abbiamo scelto di mettere la tecnologia a servizio della tradizione per valorizzarne gli elementi distintivi e offrire, alle realtà più fortemente radicate nel tessuto cittadino e rappresentative delle sue tipicità, un’ulteriore vetrina promozionale”.
Dalla pagina www.comune.piacenza.it/botteghestoriche e, prossimamente, sulla App Municipium, si può infatti accedere all’elenco degli esercizi coinvolti e visitarli digitalmente”: un’esperienza immersiva che grazie alla tecnologia Matterport consente di varcare virtualmente la soglia del negozio, bar o ristorante prescelto, soffermandosi anche sui dettagli esplicativi resi accessibili dall’attivazione di appositi “tag”.
“Il percorso di innovazione tecnologica intrapreso dal Comune di Piacenza – commenta il direttore generale dell’ente, Luca Canessa – è importante non solo in termini di semplificazione delle procedure e modernizzazione dei servizi, ma anche nella misura in cui consente di avere ricadute positive sul territorio, portando un valore aggiunto in tal senso. E’ il concetto di Smart City inteso nella sua accezione più ampia di dinamismo e uso intelligente degli strumenti che le più avanzate infrastrutture informatiche e l’Iot ci consentono oggi di perseguire”.
Il progetto, realizzato da Nextown, l’innovativo progetto del Gruppo Enercom, una delle principali realtà private italiane nel settore Energy & Utilities, e di Geosmartcampus, ha richiesto per la mappatura degli immobili 653 scansioni su una superficie complessiva di oltre 2757 metri quadri, con una media di oltre 19 scansioni e 81,1 metri quadri per ogni bottega storica. In totale, sono 221 gli allegati di approfondimento cliccabili, con una media che va oltre i sei tag per ogni esercizio. A questi dati si aggiungono quelli relativi al mercato coperto di via Alberici, dove sono state eseguite 68 scansioni su un’area di 371 metri quadri, pari a 4 scansioni e 21 metri quadri di superficie per ciascun banco, con 39 tag complessivi.
Ad oggi, è disponibile il gemello digitale di 35 botteghe storiche di Piacenza, tra cui il mercato rionale di via Alberici che a sua volta comprende 17 attività, “ma il lavoro – rimarca l’assessore Fornasari – proseguirà, con l’intento di coinvolgere in futuro anche le realtà, in primis il mercato coperto di piazza Casali, che al momento non sono ancora state incluse in vista dell’importante percorso di riqualificazione di cui saranno oggetto”.
“E’ evidente – conclude l’assessore – che la visita virtuale non può sostituire l’atmosfera, le sensazioni e le relazioni umane che rendono unica ciascuna delle eccellenze considerate, ma l’obiettivo prioritario è proprio quello di farle conoscere a una platea più ampia, come elemento di attrattività turistica e punto di riferimento per la comunità, invogliando le persone a tradurre in una frequentazione effettiva l’interesse suscitato via web”.
“Abbiamo voluto dare un’anima digitale alle botteghe storiche di Piacenza, conservando l’autenticità che le caratterizza e mettendo in luce il loro valore in un contesto innovativo” afferma Paolo Magni, Innovation Manager del Gruppo Enercom.
“Questo lavoro – aggiunge – non è un esercizio tecnologico, ma una celebrazione delle radici culturali ed economiche della città. L’obiettivo è offrire agli utenti un’esperienza che li ispiri a scoprire dal vivo queste realtà, unendo tradizione e modernità”.