Zandonella (LN): “Piacenza una città prona agli emiri”

Il segretario della Lega Nord cittadina, Luca Zandonella, interviene sulla questione del Qatar e dei legami fra gli emiri e la città di Piacenza. Ecco ul comunicato:

«Mentre una parte del mondo musulmano proprio in questi giorni taglia i ponti con il Qatar, Piacenza può continuare a fregiarsi di avere accolto con tutti gli onori la monarchia regnante in quel paese».
Lo dichiara il segretario della Lega Nord cittadina, Luca Zandonella, in riferimento alla rottura dei rapporti diplomatici tra Egitto, Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti e Bahrein con il piccolo emirato del Golfo Persico, accusato di sostenere alcuni gruppi terroristici. Proprio un anno fa tre membri della dinastia qatariota furono ricevuti dalle massime autorità cittadine durante una visita al Centro islamico di via Caorsana (da anni impiegato abusivamente come moschea), beneficiario di una donazione della fondazione Qatar Charity.
«Il triste primato di una città prona ad emiri che guidano un paese sospetto di fiancheggiare il terrorismo islamico – attacca Zandonella, anche capolista del Carroccio alle elezioni amministrative – è frutto della deriva terzomondista del Partito Democratico, che insiste nell’ignorare un pericolo riconosciuto persino all’interno dello stesso mondo islamico e mediorientale. È giunto il momento di abbandonare definitivamente quel sentimento di benevolenza ed apertura indiscriminata anche verso chi rappresenta una minaccia per la nostra società, quel buonismo a tutti i costi che in quell’occasione portò imprudentemente a definire “moderato” un Islam ancora nebuloso e a paragonare la Qatar Charity all’Obolo di San Pietro. Ma a risultare minaccioso – prosegue – è anche il silenzio di questi giorni del sindaco Dosi, che aveva steso il tappeto rosso agli emiri qatarioti, e del candidato del PD Paolo Rizzi, che non sembra intenzionato a dissociarsi dalla posizione del primo cittadino in carico. Un mutismo che non viene rotto nemmeno in questi momenti di cordoglio per le vittime del terrorismo jihadista. Il centrosinistra locale ammetta una volta per tutte l’ingenuità di quell’incontro e dei pericoli ai quali potrebbero esporsi Piacenza e il paese grazie ai finanziamenti giunti qui dal Qatar».




Elezioni: trasporto gratuito ai seggi per i disabili

Si avvicina la data delle elezioni ed il Comune di piacenza ricorda che in occasione della prossima tornata elettorale verrà predisposto, come sempre, il servizio di trasporto gratuito ai seggi per gli elettori con disabilità o difficoltà di deambulazione. Un minibus appositamente attrezzato, munito di pedana con elevatore, sarà a disposizione dei cittadini che ne faranno richiesta.
Chi fosse già in possesso dell’autorizzazione all’uso del servizio Prontobus potrà telefonare, entro e non oltre le ore 12 del 9 giugno, all’Ufficio Trasporto Disabili, contattabile allo 0523-492720 dalle 8.30 alle 12.30 dal lunedì al sabato, oltre al martedì e giovedì pomeriggio dalle 14 alle 16.
Chi, invece, avesse necessità di fruirne unicamente in questa occasione dovrà far pervenire entro lo stesso termine, all’Ufficio Trasporto Disabili in via Taverna 39, richiesta scritta in carta libera, corredata dalla copia del certificato di invalidità o dal certificato del medico curante che attesti l’impossibilità di fruire dei mezzi pubblici, oltre alla copia del documento di identità valido.




E’ l’agroalimentare il settore che cresce di più in regione

Con l’aumento del 3 per cento della Plv (Produzione Lorda Vendibile) nel 2016, l’agroalimentare dell’Emilia Romagna si conferma il settore trainante dell’economia regionale. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna alla luce del rapporto Agroalimentare presentato a Bologna.

A rafforzare il contributo positivo dell’agricoltura – commenta l’organizzazione dei coltivatori – c’è il dato dell’export che ha fatto registrare un incremento annuo del 2,4 per cento. Si tratta del settore che ha più di ogni altro aumentato le esportazioni, un risultato ottenuto nonostante prosegua l’embargo della Russia sui prodotti agroalimentari dell’Unione europea. Coldiretti regionale ricorda anche che nel 2016 l’agricoltura ha anche registrato un aumento del 15 per cento dell’occupazione, un incremento decisamente al di sopra dell’incremento medio dell’occupazione regionale che è stata del 2,4 per cento.

“I positivi dati della crescita dell’agroalimentare nella nostra regione – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – non deve far dimenticare che sul settore pesano ancora le basse quotazioni in alcuni settori chiave, dal grano al riso fino al latte a causa delle distorsioni di filiera e delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alle produzioni nazionali perché vengono spacciate per made in Italy  per la mancanza di indicazioni chiare sull’origine in etichetta.




Giochi e laboratori in strada per i bambini della Due Giugno

Domattina, dalle 10 alle 12.30, gli alunni della primaria Due Giugno effettueranno l’ultima attività prevista dal progetto “Liberi di muoversi”, nell’ambito del “Protocollo d’intesa per la promozione della mobilità attiva e sostenibile lungo i percorsi casa-scuola” sottoscritto da Ausl di Piacenza, Comune di Piacenza e Ufficio Scolastico Territoriale e coordinato dal Ceas Infoambiente per promuovere l’attività fisica e la mobilità sostenibile e valorizzare l’ambiente di apprendimento, interno ed esterno alla scuola.

Su proposta di Legambiente, che ogni anno organizza l’iniziativa “100 strade per giocare” per riflettere sull’uso condiviso e plurifunzionale degli spazi stradali, e con la collaborazione di Infoambiente, i bambini giocheranno e parteciperanno a vari laboratori in via Raffaello Sanzio (per l’occasione chiusa al traffico dalle 9 alle 13.30 nel tratto compreso tra via Ricci e via Banti).

L’evento chiude le attività 2016-17 che la scuola “Due giugno”, pilota del protocollo Mobilità attiva, ha sviluppato dentro e fuori le mura scolastiche, dedicandosi alla conoscenza del quartiere e alla sua “sperimentazione” come spazio urbano anche ad uso dei bambini per promuovere la mobilità attiva e stili salutari di vita.




Voglio Vivere. Speranze che nascono dalla malattia

S’intitola “Voglio vivere. Donne e uomini che combattono il cancro” il nuovo libro che l’oncologo Luigi Cavanna ed il giornalista Mauro Molinaroli presenteranno domani, mercoledì alle 17, all’Auditorium Sant’Ilario; coordinerà l’incontro la giornalista Antonella Lenti.

Gli autori entrano nella narrativa del dolore e le testimonianze di donne (tante) e uomini (un po’ meno) svolgono un ruolo anche pedagogico su come può essere affrontata questa malattia: “Le persone intervistate – commentano gli autori –  si sono ammalate di cancro, alcune sono guarite e in queste pagine raccontano le loro storie, le loro testimonianze di speranza dopo avere sofferto il dramma di questa terribile malattia senza la paura di parlarne e di raccontare la loro esperienza. Anzi, sono convinte che raccontare le loro vicende sia positivo oltre che liberatorio sia per chi avuto il cancro e lo ha sconfitto sia per coloro che ancora soffrono”.

Sono diversi i racconti, differenti le forme di cancro, anche le sofferenze e le speranze sono fra loro differenti ma unite dal filo della speranza. “Ogni narrazione – spiegano – è stata di fatto scritta da loro, da queste donne, e ogni donna che si racconta è stata fotografata nell’anima, in fondo alla verità del cuore, perché essere sinceri si può. Queste signore ci hanno insegnato che nel lieto fine bisogna credere, sempre”.

Il libro dà speranze e alleggerisce al tempo stesso tutta la gravità della malattia e delle le sue conseguenze. Secondo gli autori i sorrisi bellissimi delle pazienti che si raccontano servono proprio a quello. Senza, ovviamente, essere indifferenti nei confronti di chi non ce l’ha fatta. Un buon lavoro che affronta temi e vicende scottanti, vite difficili di donne che con coraggio e grazie alle cure sono uscite dal tunnel della paura.

 




Il Qatar accusato di favorire il fondamentalismo. Finanziò il centro islamico di Piacenza

E’ passato poco più di un anno da quando i principi del Qatar inaugurarono in pompa magna la sede della Comunità Islamica di Piacenza, finanziata in gran parte con loro soldi.

La Qatar Charity Foundation in totale ha sovvenzionato 33 centri in tutta la penisola con un investimento di 25 milioni di euro grazie all’operazione “Pioggia abbondante”, lanciata in tutto il mondo per costruire nuove moschee o per migliorare quelle esistenti. Quasi spiccioli per uno dei paesi più ricchi al mondo con numerosi interessi economici in Italia: partecipazioni bancarie, alberghi come il Gallia, resort turistici, grattacieli in zona Porta Nuova a Milano, case di moda come Valentino, la compagnia aerea Meridiana e tanto altro.

Sulla generosità qatariota verso le moschee solo pochi sollevarono, all’epoca, dubbi. Anzi i tagli del nastro videro in prima fila, nella nostra città, il sindaco Paolo Dosi, imprenditori, politici e nella vicina Saronno anche alti prelati, a dimostrazione della totale apertura e fiducia nei confronti del paese arabo e dei suoi vertici.

Solo il Corriere della Sera, in chiusura di un articolo a firma di Claudio Del Frate, pose alcuni interrogativi ricordando che “lo Stato del Golfo è portatore infatti di una interpretazione dell’Islam molto tradizionalista (anche se lontana da derive terroristiche) e vicina a quella della Fratellanza Musulmana; in più punta non solo sull’edificazione di centri di preghiera ma anche sulla formazione degli imam. Unica “macchia” sulla Qatar Charity Foundation è un rapporto del Washington Institute for Near East Policy che sospetta la Qatar Charity di aver sostenuto in passato Al Qaeda; l’organizzazione è inserita inoltre in una black list del governo israeliano, il quale sospetta che dietro gli aiuti umanitari si nascondano finalità di natura politica e fondamentalista” (Corriere della Sera 7 agosto 2016) ….”. Altri sottolinearono la poca chiarezza e trasparenza dei vari finanziamenti destinati alle moschee, ma in generale si è sempre trattato di voci isolate e con scarsa eco.

Il sospetto di una presunta vicinanza fra il Qatar e movimenti fondamentalisti arriva oggi non da un giornale italiano ma da quattro stati arabi confinanti che, con una deflagrante mossa a sorpresa, hanno di fatto isolato il minuscolo stato su cui regna incontrastata la famiglia Al Thani, la stessa che si presento in forze in via Caorsana per l’inaugurazione. C’erano Hamad Bin Nasser Al Thani, ex-ministro degli interni, i principi sceicchi Khalifa Ben Abdelaziz Al Thani e Meshael Bin Salman Bin Jassim Al Thani.

Come si diceva, alcune ore fa, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Yemen hanno rotto le relazioni diplomatiche con il Qatar, seguiti a stretto giro da Libia Orientale, Yemen e Maldive.

A scatenare la guerra diplomatica con il piccolo emirato sarebbero stato lo stesso emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, che in una recente dichiarazione, lanciata dall’agenzia ufficiale qatariota QNA, aveva criticato la crescente opposizione a Teheran ed espresso sostegno all’Iran, ma anche ad Hamas, e agli Hezbollah. Lo sceicco aveva poi smentito tutto, sostenendo che le dichiarazioni erano state opera di un hacker, ma evidentemente non è stato creduto.

Il Qatar è del resto nel mirino da tempo perché accusato dai Paesi del Golfo di dare sostegno agli islamisti, primo tra tutti la Fratellanza Musulmana, il movimento politico sunnita islamico considerato terrorista in Arabia Saudita, Egitto ed Emirati. È accusato anche di finanziare Hamas nella Striscia di Gaza e di fare propaganda a favore dei fondamentalisti tramite la televisione Al Jazeera.

Quanto ci sia di vero in queste accuse e quanto sia frutto di beghe e lotte di potere fra i paesi del Golfo è tutto da vedere e da capire.

L’agenzia ufficiale saudita Spa ha scritto che Riad rompe le relazioni diplomatiche e chiude le sue frontiere con il Qatar per “proteggere la sua sicurezza nazionale dai pericoli del terrorismo e dell’estremismo”. Il Qatar da parte sua, ha reagito immediatamente, definendo “ingiustificata” la rottura delle relazioni diplomatiche.  Gli Stati Uniti che in Qatar hanno una importante base militare cercano di smorzare i toni ed il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, ha invitato i Paesi del Golfo a restare uniti e a risolvere le loro controversie. Difficile pensare però che la decisione odierna sia stata presa senza averne preventivamente informato Trump.

Intanto in Italia si registrano le prime prese di posizione. Nella vicina Modena il consigliere provinciale di Forza Italia Antonio Platis si è appellato al ministro dell’Interno Marco Minniti affinché “chiuda precauzionalmente tutte le moschee italiane finanziate dal Qatar”. Fra queste c’è la struttura di Mirandola che ricevette 400mila euro provenienti dalla Qatar Charity Foundation, la stessa che – come si diceva – finanziò il centro di Piacenza.

All’epoca dell’inaugurazione, in via Caorsana, il principe sceicco Khalifa Ben Abdelaziz Al Thani parlò della struttura come “un faro per l’Islam moderato, l’Islam vero”, un’immagine ed un’idea molto distante da quella che viene proiettata in queste ore. Resta da capire quale sia la vera faccia del Qatar e dei suoi principi e a quale modello di Islam volessero tendere, anche attraverso le moschee generosamente finanziate nei vari angoli del mondo.

Sull’argomnto è intervenuto anche Luca Zandonella della Lega Nord. Vedi articolo




Le scale immobili della stazione

Ai tempi del pentapartito, di Craxi ed Andreotti, le elezioni erano momenti ideali per inaugurare ponti, tappare buche, riasfaltare strade. Oggi che i soldi sono finiti (anche a causa loro) nemmeno la caccia al voto è più occasione per rattoppare le nostre malconce città. Peccato perché poteva essere la volta buona per resuscitare le ormai famigerate “scale immobili” antistanti la stazione di Piacenza.

Furono messe in funzione durante l’amministrazione di Roberto Reggi nell’ambito di un progetto di riqualificazione dell’area costato 990 mila euro e che aveva come scopo quello di “rendere più bella e funzionale la porta di ingresso alla città per chi viaggia in treno e più scorrevole il transito dei veicoli che attraversano la zona” come recitava un comunicato stampa dell’epoca.

Correva l’anno 2009. Vennero rimossi i semafori, costruite due rotonde, tolte le rastrelliere delle bici e riaperto il sottopassaggio che era rimasto chiuso oltre dieci anni. Sopravvissero invece le strisce per l’attraversamento pedonale finché, nell’aprile 2013, l’allora vice-sindaco ed assessore ai lavori pubblici Francesco Cacciatore decise che quelle strisce non s’avevano da lasciare: così spese altri soldi pubblici per rimuovere ciò che era stato costruito solo tre anni prima. Ventimila euro (comprensivi delle canalizzazioni per le telecamere). Cacciatore divenne preda di mille critiche anche perché, già allora, le scale mobili erano soggette a continui guasti causati – a detta dello stesso – da vandali con il vizio di schiacciare il bottone di sicurezza. A scontentare molti fu anche la rimozione forzata delle biciclette lasciate davanti alla stazione che ancora vige, seppure applicata in maniera discontinua.

Nemmeno queste scale fossero una capsula spaziale, seguirono anni di verifiche tecniche senza mai riuscire a trovare una soluzione duratura. I giornali locali, più volte, hanno dato spazio alla vicenda, pubblicando foto spedite da studenti, pendolari, anziani a testimonianza delle scale divenute un vero monumento all’immobilismo.

Per non parlare del degrado e sporcizia in cui versa il sottopasso. Nel gennaio di quest’anno l’assessore uscente Giorgio Cisini promise un sopralluogo per valutare la situazione.

 

 

 

Sono passati sei mesi; la gente continua ad attraversare la strada dove un tempo c’erano le strisce pedonali, contando sulla generosità degli automobilisti che rallentano davanti a questa umana transumanza. Ed intanto le scale se ne stanno ancora lì, coerentemente ferme e forse si meriterebbero una bella lapide commemorativa magari di manzoniana ispirazione: “Siccome immobile stette la scala, orba di tanto spiro, orma di piè mortale la sua polvere a calpestar mai verrà”.




Medaglia di bronzo per Alice Trubini

Nel fine settimana appena trascorso sono stati assegnati i titoli regionali del salto ostacoli e quelli del settore ludico, riservato ai più piccoli. L’Assoluto senior è stato appannaggio di Morgan Bisi, mentre il Campionato junior ha visto la vittoria di Gabriele Gasparetto. A premiare i neo campioni era presente il presidente regionale della Fise Ruggero Sassi

Tra le festose e coloratissime competizioni del settore ludico e i percorsi del salto ostacoli, disegnati da Pier Giorgio Bernardi e Kurt Schweigl, il circolo ippico Le Siepi di Milano Marittima ha messo in archivio un’altra edizione dei Campionati Emiliani outdoor.

Nel salto ostacoli l’ambito titolo regionale riservato ai concorrenti più esperti è stato conquistato da Morgan Bisi (circolo Bisi di Ferrara), in sella a Fleetwood of the Lowlands, castrone belga del 2005. Alle spalle del trentatreenne ferrarese si è classificato Carlandrea Concari (centro ippico La Valle) su Limbus Song e medaglia di bronzo per Alice Trubini (società ippica Della Trebbia di Piacenza) con Batje.




Terme di Salso presto piacentine?

Si concretizza la possibilità per la azienda piacentina Tst di acquistare le Terme di Salso.

Il Consiglio provinciale di Parma ha approvato stamattina la trasformazione della società Terme di Salsomaggiore e Tabiano da Spa a Srl, la relativa bozza di statuto, e la successiva messa in liquidazione della società.
La delibera, illustrata dal Presidente Fritelli, era stata già approvata da Comune di Salsomaggiore e Regione Emilia Romagna, gli altri due soci della Spa, che è a capitale totalmente pubblico. Le quote di partecipazione sono le seguenti: Comune di Salsomaggiore Terme 60,96%, Regione Emilia Romagna 23,42%, Provincia di Parma 15,62%.

La società nel luglio 2015 ha chiesto di essere ammessa alla procedura di concordato preventivo. Il concordato ha natura liquidatoria. Con la liquidazione i soci, oltre alle economie di spesa, potranno riutilizzare gli accantonamenti obbligatori a copertura dei risultati negativi, destinandoli ad altre spese di interesse pubblico. Per la Provincia si stima uno svincolo superiore al milione di euro.

Ora la parola passa all’assemblea dei soci e poi al giudice, che dovrà nominare il commissario liquidatore che gestirà la vendita. Le procedure avverranno con aste, sotto l’egida del giudice e del commissario, che ne garantiranno il corretto svolgimento.
In base al piano concordatario, il complesso immobiliare potrà essere assegnato alla società che gestisce gli immobili, che ha diritto di prelazione e ha avanzato un’offerta in tal senso, ma è prevista un’asta ad evidenza pubblica in cui possono verificare offerte migliorative;

Attualmente la gestione di Villa Igea (clinica riabilitativa) e degli istituti termali di Salso e Tabiano sono affidati alla società piacentina Terme di Salsomaggiore e di Tabiano srl (Tst) che si era impegnata ad acquistare definitivamente le attività affittate entro tre anni, con una proposta irrevocabile di acquisto dei rami d’azienda per complessivi 11.500.000 euro.




Un pic-nic per inaugurare la Biblioteca di Strada

Festa inaugurale, giovedì 8 giugno, per il progetto sperimentale “L’Orto per Tutti”, nuova iniziativa della Biblioteca di Strada realizzata grazie alla collaborazione tra gli uffici comunali Partecipazione, Verde Pubblico e Ceas Infoambiente, le realtà che garantiscono l’apertura della struttura presso i giardini tra via Serravalle Libarna e via Tortona, l’associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali, le cooperative L’Orto Botanico e Infrangibile.

Dalle 17 saranno presenti stand informativi, mentre il taglio del nastro sarà alle 18.30 sia per quanto riguarda lo spazio adibito alla produzione di prodotti orticoli, officinali e arborei (anche a fini didattici), sia per lo scaffale “Incastriamo la memoria”, raccolta di fotografie, racconti e testimonianze che, a partire dagli orti di una volta, ripercorra l’evolversi del quartiere e della città. La superficie destinata all’orto è una piccola porzione di terreno senza erba, tra la casetta che ospita la biblioteca e l’area di sgambamento cani. Obiettivo, favorire la socializzazione, l’educazione ambientale, un corretto approccio al consumo sostenibile di prodotti di stagione e l’organizzazione di attività formative che possano coinvolgere adulti e bambini.

Dalle 19.45, spazio al primo dei “Pic-Nic al Parco”, che per tutta l’estate animeranno l’area verde dell’Infrangibile: come negli anni passati, la partecipazione è libera e aperta a tutti i cittadini, con la sola raccomandazione che ogni commensale porti qualcosa da mangiare e, se lo desidera, da condividere con gli altri. La Biblioteca di Strada metterà a disposizione posate, tovaglie e tovaglioli, condimenti di base e acqua, oltre all’intrattenimento musicale di sottofondo.